Uno scontino a Fregene pubblicato in un post sui social e riportato anche da Il Messaggero ha suscitato le polemiche. Risponde anche il proprietario del locale che non ci sta proprio a quanto hanno dichiarato le tre clienti. Secondo lui, una frase in particolare sarebbe risultata offensiva.
Il noto giornale Il Messaggero ha riportato una notizia davvero incredibile di uno scontrino a Fregene, frazione del comune di Fiumicino, a Roma, che sarebbe stato pubblicato da una cliente dopo essere stata una sera in un’enoteca del posto.
Tutto sullo scontrino a Fregene
Dopo la notizia dei clienti rimasti di stucco per uno scontrino in Basilicata, arriva la notizia di altri consumatori che hanno pubblicato sul web la foto di uno scontrino a Fregene, che a detta loro sarebbe troppo caro. Tre persone si sono recate in un’enoteca del posto e avrebbero preso tre bicchieri di vino e una pinsa romana. La cliente avrebbe scritto a corredo della foto:
“Si avvicina l’estate e si vede. Chissà, sarà che ci sono state anche quattro pizzette secche ma la signora alla cassa con tutta tranquillità quando sono andata a pagare mi ha detto: “Sono trentasei euro, grazie (e uno sconto di un euro sul totale).”
Al post hanno risposto anche degli utenti della rete che hanno scritto, ad esempio: “a Fregene tutto costa un po’ di più, per quale motivo?” Un altro utente, invece, scrive: “i prezzi sono scritti e prima di ordinare fatevi due calcoli e se non ti piace il servizio, ti alzi e te ne vai”. C’è anche chi definisce il costo dell’aperitivo piuttosto esagerato per la qualità e la quantità dei prodotti. Insomma, gli utenti si sono divisi tra coloro i quali hanno ritenuto il prezzo giusto e chi invece ha sostenuto e continua a sostenere che il costo sia davvero eccessivo.
La risposta del titolare
Il post, essendo diventato piuttosto noto in rete, è stato visto anche dal proprietario del locale, che ha voluto rispondere al post dello scontrino a Fregene. Il titolare ha dichiarato che il costo è di 12 euro per qualsiasi cosa si scelga di bere, dal vino alla bollicina. Inoltre, ci sarebbe anche la possibilità di decidere cosa bere nello specifico, facendo aprire la bottiglia senza alcuna esitazione. Inoltre, il titolare aggiungere che il servizio che offrono andrebbe apprezzato e non denigrato: “la qualità e l’esclusività nell’offrire quello che più si gradisce fa parte del nostro percorso professionale”.
In base a quanto rivelato dal proprietario, le tre clienti avrebbero scelto di bere un “vino importante”, accompagnato da una pinsa romana. A quanto pare le donne avrebbero definito la pinsa romana “pizzette rinseccolite“, frase che il proprietario avrebbe trovato piuttosto offensiva. Il titolare ha manifestato il suo dispiacere.
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