Accanto al turismo sostenibile sta cominciando ad affacciarsene un altro: quello del turismo accessibile. In attuazione dell’art. 30 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità è stato steso il Manifesto per la promozione del Turismo Accessibile che recita:
1. La persona nella sua accezione più completa, con i suoi specifici bisogni derivanti da condizioni personali e di salute (per esempio disabilità motorie, sensoriali, intellettive, intolleranze alimentari, ecc.) è un cittadino e un cliente che ha diritto a fruire dell’offerta turistica in modo completo e in autonomia, ricevendo servizi adeguati e commisurati a un giusto rapporto qualità prezzo.
2. L’accessibilità comporta il coinvolgimento di tutta la filiera turistica a livello nazionale e locale, a partire da: a. il sistema dei trasporti; b. la ricettività; c. la ristorazione; d. la cultura, il tempo libero e lo sport.
3. L’accessibilità dei luoghi non deve determinare la scelta della vacanza: si deve poter scegliere una meta o struttura turistica perché piace e non perché essa è l’unica accessibile.
4. È necessario pensare l’accessibilità come accesso alle esperienze di vita, ovvero andare oltre il concetto dello “standard” valorizzando invece la centralità della persona/cliente con bisogni specifici.
5. L’informazione sull’accessibilità non può ridursi a un simbolo, ma deve essere oggettiva, dettagliata e garantita, onde permettere a ogni persona di valutare in modo autonomo e certo quali strutture e servizi turistici sono in grado di soddisfare le sue specifiche esigenze.
6. è necessario promuovere una comunicazione positiva, che eviti l’uso di termini discriminanti. Essa va diffusa in formati fruibili per tutti, e attraverso tutti i canali informativi e promozionali del mondo turistico.
7. Poiché l’accessibilità riguarda non solo aspetti strutturali e infrastrutturali, ma anche i servizi offerti ai turisti, occorre promuovere la qualità dell’accoglienza per tutti, ovvero incentivare un cambiamento culturale che generi profondi mutamenti dei modelli organizzativi e gestionali, ancora prima che strutturali.
8. è necessario incentivare la formazione delle competenze e delle professionalità, basata sui principi dell’universal design e che coinvolga tutta la filiera delle figure professionali turistiche e tecniche: manager, impiegati, aziende, imprese pubbliche e private. Occorre inoltre aggiornare i programmi di studio degli Istituti per il turismo, tecnici, universitari, dei master e dei centri accademici a tutti i livelli.
9. Le Autonomie locali, ognuna per le proprie competenze e vocazioni, hanno il compito d’implementare l’accessibilità urbana, degli edifici pubblici e dei trasporti locali, pianificando inoltre periodiche azioni di verifica e di promozione delle proposte turistiche per tutti.
10. Per realizzare e promuovere il turismo accessibile in una logica di sistema si auspica la fattiva collaborazione tra gli operatori turistici, le Autonomie locali, gli Enti pubblici, le Associazioni delle persone con disabilità e le organizzazioni del turismo sociale. E’ rilevante riflettere sulla quantità di risorse umane e anche economiche che l’apertura del turismo a questa categoria di cittadini aventi finalmente diritto a una vacanza a loro misura potrà comportare anche in Italia.