Lungo la costa sud ovest della Turchia, bagnata dal Mediterraneo, tra il porto di Bodrum, nel golfo di Gokova, a ridosso dell’isola greca di Kos, e Antalya, che fronteggia Cipro dando il nome a un vasto golfo, si intrecciano le rotte dei caicchi, velieri a due alberi propri della marineria turca, che oggi trasportano i turisti in crociere di una o più settimane, offrendo loro mare splendido e soste in porti e marine sorti nei siti delle antiche città licie.
Luoghi che custodiscono meravigliose vestigia dell’antichità e testimonianze di tutte le culture che di qua sono passate: dalla licia alla greca, dalla persiana alla bizantina, alla romana, per arrivare ai franchi, ai genovesi e ai veneziani, ai cavalieri crociati. Sia vicino Milas, presso Bodrum, che a Antalya vi sono aereoporti ben collegati con Istanbul e il resto d’Europa.
Bodrum
Bodrum, l’antica Alicarnasso, fu la patria del re Mausolo, satrapo dell’Impero achemenide persiano, che fu inumato in una sontuosa tomba. Di tale monumento, ritenuto nell’antichità una delle sette meraviglie del mondo, si possono visitare alcune rovine. Dal nome Mausolo, associato alla tomba, deriva la parola mausoleo. Agli inizi del XV secolo i cavalieri dell’Ordine di San Giovanni edificarono sopra l’antica cittadella un castello, denominato San Pietro, da cui deriva il nome Bodrum. Occupata dagli Ottomani, la località si sviluppò grazie al commercio delle spugne.
Marmaris
Doppiando il capo Resadiye si arriva a Marmaris. La marina, circondata da monti ricoperti da pinete, è ricca di spiagge di sabbia finissima. Di qui salpò Solimano il Magnifico per conquistare Rodi. Una fortezza che porta il suo nome testimonia ancora oggi quell’impresa. Vicino a Marmaris sorge Knidos, sacra ad Afrodite. Un tempo un grande tempio circolare di marmo bianco custodiva la statua della dea, scolpita da Prassitele. Oggi Marmaris è una rinomata località turistica, grazie alle bellezze naturali e alle tante possibilità di praticare sport marini. Da Marmaris si può raggiungere la foce del fiume Dalyan, nei pressi della spiaggia di Iztuzu dove a maggio arrivano per riprodursi le tartarughe caretta. Risalendo la sua corrente a bordo delle dolmus, piccole barche dal fondo piatto, si arriva all’antica città licia di Caunos. Antiche tombe rupestri fanno da sentinelle all’ingresso della città, dove vestigia romane si sovrappongono a quelle elleniche. In alto un anfiteatro, lambito dalla pineta, per una vista mozzafiato.
Fethiye
Continuando a costeggiare col caicco la costa turca verso sud est si arriva a Fethiye, l’antica Telmesso, una marina situata su una baia punteggiata da dodici isole. Il porto è dominato dalla fortezza costruita dai Cavalieri di Rodi. Anticamente il posto si chiamava Telmesso, nome di un figlio di Apollo. Numerose tombe licie, scavate nella roccia, rappresentano facciate di costruzioni antiche. Da segnalare, quella di Amyntas che risale probabilmente al IV sec. a.C. Vicino a Telmesso, ad Aspendos, si può ammirare un teatro di 18.000 posti, del tutto conservato. A 50 chilometri a sud di Fethiye c’è Pınara, antica città licia, situata su una montagna dov’è possibile visitare i resti del teatro, dell’agorà e gigantesche tombe rupestri. Poco distante Letoon, antico luogo di culto e santuario, dove i pellegrini venivano a interrogare l’oracolo nei templi sacri a Latona, Apollo e Artemide.
Kas-Kekova Adasi
Scendendo a sud, si può far scalo a Kas, borgo di pescatori nato sulle rovine di un’antica città della Licia, Antiphellus, di cui resta il teatro, perfettamente intatto. Kekova Adasi, ovvero l’ isola di Kekova, è la meta più frequentata dai turisti che si fermano a Kas. Di qui, in canoa, tra baie, lagune e penisole, si scivola sopra le acque limpide che rivelano un’antica città sommersa. A poca profondità, appaiono infatti, colonne, capitelli, sarcofagi.
Andriake- Antalya
Proseguendo, si raggiunge il porto di Andriake, l’odierna Çayagzi; i resti rivelano antichi edifici pubblici, i magazzini e il molo. Sulla strada che porta alla spiaggia si trovano i resti del granaio di Adriano e di un acquedotto romano.
Il bello del caicco è che si addentra in strette zone lagunari e in baie altrimenti irraggiungibili, dove l’acqua è azzurra, le spiagge candide e deserte, la flora incontaminata. Ecco perché, prima di arrivare ad Antalya, capitale balneare della Turchia adagiata su una baia ai piedi dei Monti del Tauro, si può indugiare fra le baie del Parco Nazionale Bey Dagları, nei pressi del porto di Olympos, all’ombra delle foreste di pini, dei boschi di ulivi, degli agrumeti e dei palmeti che si susseguono alle piantagioni di banane e avocado.