Turchia orientale, la culla della civiltà

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Se si vuole scoprire una Turchia meno battuta dal turismo si deve andare a Est, dove i vasti altopiani dell’Anatolia incontrano le montagne, ai confini con la Siria, l’Iraq, l’Armenia e l’Iran. Questa terra misteriosa e ricca di vestigia del passato ha conosciuto, negli ultimi tempi, periodi assai turbolenti, ma oggi la situazione sembra essersi stabilizzata.

Van, storia e archeologia

Si vola da Istanbul a Van, nell’Anatolia orientale, molto distante dalle zone più turistiche del Paese. Van, che sorge a 1.700 m di quota, sulle rive dell’omonimo lago, ha una lunga storia, e numerose attrattive per gli appassionati di storia e archeologia. Il clima di Van è continentale, freddo d’inverno, quando non è difficile trovare la neve, secco d’estate con temperature massime che sfiorano i 30 gradi.

Il monumento più famoso a Van è la sua rocca, l’antica fortezza intorno alla quale fu costruita la cittadella. Sulle antiche pietre sono incise iscrizioni cuneiformi risalenti al regno di Urartu, quindi di oltre 3.000 anni fa.

Accanto alla cittadella si trovano i ruderi dell’antica Van, costruita sopra le rovine di Tushpa, risalenti al nono secolo a.C.. Tushpa fu la capitale armena del regno di Urartu, come nella Bibbia viene chiamato il monte Ararat, nemico giurato dell’impero assiro. Il museo archeologico, nella città nuova conserva preziosi reperti dell’antica civiltà. Nella parte vecchia della città la Moschea Ulu, la Moschea Husrev Pasa, la Moschea Kaya Celebi e gli Ikiz Kumbet, riflettono lo stile architettonico selgiuchida e ottomano.

Tuttora, le donne di Van, come da antica tradizione, fabbricano dei bellissimi kilims, tappeti con disegni di colore blu, rossi e bianchi. Per strada e nei cortili della città si possono ammirare splendidi gatti dal pelo folto e bianco e gli occhi di colori diversi, uno azzurro e l’altro giallo: sono esemplari del gatto di Van, una particolare razza che vive soltanto qui.

Il lago di Van

Il lago di Van è una delle meraviglie dell’Anatolia orientale. Circondato da alte montagne, ricco di baie, spiagge, isole, cascate e centri appartenenti a varie epoche storiche, la sua visita è una vera e propria scoperta e una sorpresa continua. Le acque del lago contengono abbondante carbonato di sodio, per questo il pesce che si pesca risulta privo di grassi e squisito.

La Mesopotamia e il Monte Nemrut

Van è la migliore base di partenza per esplorare la regione, specialmente le aree remote dei confini meridionali e orientali della Turchia, ricche di importanti testimonianze storiche, un po’ dimenticate dal turismo moderno.

Se si va a Sud-Ovest si arriva in Mesopotamia, nella culla della civiltà, attraverso le valli bagnate dal corso alto del Tigri e l’Eufrate, ai confini con Iraq e Siria. Diyarbekir, l’antica Amida, è circondata da una possente cinta muraria di origine romana. Oggi la città ha un aspetto musulmano: molto belle la Moschea Grande e la Moschea di Beharam Pasha, suggestivo anche il bazar, ma le superstiti chiese cristiane sono di notevole interesse storico e culturale. In particolare la chiesa caldea, la chiesa siriaca della Vergine Maria e quanto resta della grande chiesa armena. Si potranno visitare anche Mardin e Sanliurfa, l’antica Urfa, conosciuta anche con il nome greco di Edessa.

Questa città, che la tradizione islamica collega con Abramo, ha avuto una grande importanza storica sia nell’antichità classica che nel Medioevo, in particolare all’epoca delle Crociate. La presenza cristiana è oggi praticamente scomparsa, a parte alcune chiese trasformate in moschee. Da visitare soprattutto la grande fortezza, la Moschea Grande, la Moschea di Halil el-Rahman e la cosiddetta Grotta del profeta Abramo.

Facendo tappa a Graziantep si può fare l’ escursione sul monte Nemrut, che appartiene al gruppo del Tauro ed è, con i suoi 2.150 m, il più alto rilievo di tutta la Mesopotamia settentrionale. Sulla sommità, in uno scenario grandioso, si erge la tomba di Antioco I, costruita nel primo secolo a.C. La tomba è costituita da un tumulo di pietra, articolato su tre ampie terrazze sulle quali vi sono le statue colossali, 6-9 m di altezza, degli dei dell’Olimpo seduti sul trono.

Kars, Ani e il monte Ararat

Da Van si può anche procedere verso Nord-Est, in direzione del biblico monte Ararat, un antico vulcano che supera i 5.000 m, alle cui pendici toccò terra l’arca di Noè dopo il diluvio. Tappa obbligata sarà così Kars, antica città armena occupata dai russi nell’Ottocento, in cui è ambientato il romanzo Neve del premio Nobel turco Orhan Pamuk.

Un’altra meta da non perdere saranno le imponenti rovine di Ani, la più celebre delle antiche capitali armene, situata in uno scenario di grande suggestione. I possenti bastioni racchiudono, oltre alla cittadella, numerose chiese e importanti testimonianze dell’architettura armena tra X e XIII secolo.

Chi ama il trekking e l’alpinismo può anche salire sui 5.137 m dell’Ararat. Deve affidarsi, però, a un’agenzia, la Dogubeyazit Turismi Gelistirme Koop, meglio nota come Tour Center, che – per 300 dollari al giorno – in cinque giorni organizza l’ascensione procurando permessi governativi, guida ufficiale, muli e cibo. Dalla cima dell’Ararat si spazia a 360° su Turchia, Iran e Armenia, sull’arido e brullo altopiano anatolico, e sul ghiacciaio circostante. Da lassù si vede anche il lago, subito sotto la sommità, che una volta era la bocca del vulcano.

Così Yashar Kemal, cantore di una Turchia atavica e leggendaria, descrive questo luogo magico: “Nel cuore del regno ottomano, su un crinale del monte Ararat, c’è un lago; a 4.200 metri d’altezza, profondissimo e stretto come un pozzo, cinto su ogni lato da rocce rosse, sfavillanti e affilate come lame di coltello. Qua e là sulla terra spuntano chiazze d’erba verde. Poi comincia il blu del lago, un blu diverso da ogni altro blu, un blu come non ce n’è altri al mondo, come non lo si ritrova in nessun’altra acqua, in nessun altro blu. Un blu scuro e soffice come il velluto”.

L’isola di Akdamar

Tra tutte le isole del lago di Van, quella di Akdamar è certamente la più bella. Dista 40 chilometri da Van e la si raggiunge in mezz’ora di traghetto. Sull’isola sorge la chiesa della Sacra Croce che si presenta magnifica e solitaria con il suo tetto a punta. L’edificio, costruito nel X secolo, è stato trasformato in museo. Sulle mura esterne si trovano scolpite scene e personaggi del Vecchio Testamento. Da vedere anche le rovine storiche presso Çavustepe, 25 km a Sud-Est di Van, e la fortezza curda di Hosap, anch’essa a Sud-Est, distante 33 km da Van.

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