Il periodo migliore per recarsi in Corea del Sud ed in particolare a Seul è quello legato alla primavera, quando la natura si risveglia e tutto è in trionfo. Nello specifico da aprile a maggio starete bene, ma se quello non è un momento in cui potete allontanarvi dal lavoro, prenotate da settembre a novembre e non ve ne pentirete. Qui le estati sono estremamente calde e umide e gli inverni rigidi e secchi. Nelle stagioni di mezzo, invece, le temperature sono decisamente più miti. Andiamo ora a scoprire insieme quali sono i documenti che vi serviranno:
A Seul dovrete arrivare con un passaporto con validità residua di almeno tre mesi al momento dell’arrivo. Non è necessario, invece, il visto per i cittadini italiani che giungono solo per motivi legati al turismo. Lo stesso vale pure per soggiorni inferiori ai 90 giorni. Le lingue parlate sono l’inglese e il coreano e per telefonare dall’Italia dovrete comporre il prefisso 0082, al contrario per chiamare dalla Corea nel Belpaese vi basterà digitare lo 00139. Le carte di credito sono accettate tranquillamente da hotel, ristoranti e negozi in quasi tutte le città, mentre la mancia non è un uso tipico locale a tutto vantaggio vostro. Non la chiedono e non sono abituati a riceverla. Negli alberghi, però, viene applicata una tassa di servizio pari al dieci per cento.
Il fuso orario, ancora, è di otto ore in avanti rispetto all’Italia, che diventano sette se da noi c’è l’ora legale. Non sono richieste vaccinazioni obbligatorie e se volete comprare qualche souvenir, non avrete che l’imbarazzo della scelta. Da non dimenticare che la Corea del Sud è nota per le sue produzioni di vini e alcolici a base di fiori. Il dugyeonju è addirittura Patrimonio Culturale e si tratta di un liquore realizzato con i petali di azalea, lavorato nella provincia di Chungcheong.