Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto giovedì 26 ottobre ricordare il giudice Luigi Daga, ammazzato ormai 30 anni in un attentato terroristico. In una lunga nota, Mattarella ha scritto: «Luigi Daga, magistrato in servizio presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero di Giustizia, veniva gravemente ferito in Egitto, trenta anni or sono, in un attentato terroristico che ne causava la morte a soli 46 anni. Magistrato dotato di eccellenti capacità e di non comuni doti umane, Luigi Daga ha esercitato in modo esemplare la funzione giurisdizionale, al servizio del Paese».
Mattarella: «Restrinse la carcerazione ai delitti gravi»
Mattarella nel suo intervento ha voluto ricordare l’eredità che Daga ha lasciato all’Italia: «Profondo conoscitore dell’amministrazione penitenziaria e precursore di metodi innovativi nello studio del nostro sistema punitivo, si impegnò per restringere la carcerazione ai delitti gravi, per offrire l’opportunità di reinserimento sociale dei detenuti attraverso il più ampio ricorso alle misure alternative alla detenzione». Poi il presidente della Repubblica ha concluso: «Il suo insegnamento umano e professionale di fedele servitore della Repubblica rimane prezioso per rendere coerente il nostro sistema penitenziario coi principi costituzionali. Nel trentesimo anniversario dell’attentato in seguito al quale perse la vita, desidero far giungere sentimenti di partecipazione e gratitudine ai suoi familiari e a quanti lo hanno conosciuto e stimato per l’appassionato impegno nello svolgimento della sua attività professionale».
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