Il difensore della Lazio Patricio Gabarrón Gil, noto come Patric, ha confessato di aver sofferto di ansia e di depressione nel 2020, quando il mondo si è fermato a causa della pandemia da coronavirus e dei lockdown. Il centrale difensivo spagnolo ne ha parlato in conferenza stampa, alla vigilia del match dei biancocelesti contro il Bologna. Ha raccontato: «Ho sofferto tanto, perché sono stato chiuso da solo in casa con il Covid. Ho cercato di fare le stesse cose perché mi sentivo in crescita. Poi dal nulla ho avuto problemi di depressione, ansia: per me era tutto buio».
Il racconto di Patric: «Mollare era la cosa più facile»
Patric ha proseguito: «Ho iniziato a lavorare con un mental coach e mi sono ritrovato. La stagione senza tifosi ha inciso tanto, è stata la peggiore. Poi si era infortunato Luiz Felipe e quindi dovevo giocare tutte le partite, anche se non stavo bene. Ma non mi sono mai tirato indietro, perché le persone si vedono anche in queste cose. Quell’anno fu difficilissimo, la cosa più facile era mollare ma non l’ho fatto. Se a oggi sono migliore è anche grazie a quel momento di difficoltà».
Sul momento attuale: «Pensiamo alla prossima partita»
Patric poi è tornato a parlare del momento attuale della Lazio e della gara contro il Bologna: «È una squadra organizzata, che sta concedendo anche meno gol. Stanno trovando una solidità e davanti hanno calciatori forti: Orsolini, Zirkzee… Abbiamo lavorato come sempre, ma da quando c’è Thiago Motta il Bologna sta facendo veramente ottime cose. Ormai il calcio di oggi è così, dobbiamo pensare partita per partita. Quella di domani è la più importante, poi arriva una settimana in cui ci giochiamo tanto. Ma sono tre punti uguali agli altri. Il Bologna sta facendo una grande stagione, dobbiamo pensare solo a questa partita».
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