Le storie sono come le raccontiamo. E il racconto della storia fra il tennista tedesco di origine russa Alexander Zverev e la sua ex compagna, la modella tedesca di origini rumene Brenda Patea, svela tinte cupe dopo che a suo tempo era stata narrata come un idillio. Entrambi belli e di successo, felicissimi nel racconto che se ne faceva quando tutto iniziava. Il racconto di un mondo perfetto, per come ce lo restituisce il web grazie al repertorio di documenti filtrato per data. Era il 2019 e a distanza di quattro anni il mondo perfetto dei due è uno specchio incrinato.
La storia idilliaca tra Zverev e Patea cambia improvvisamente registro
Lei denuncia lui di violenza, un tribunale tedesco le dà ragione e obbliga lui a una pesante multa, lui contesta la decisione del tribunale. Ma intanto tornano dal passato altri casi di maltrattamento di cui Zverev sarebbe stato protagonista. E la storia idilliaca cambia registro per convertirsi in un incubo. Materiale torbido, ma ancora una volta buono per la narrazione pubblica. Perché abbiamo voluto a tutti i costi che gli atleti di vertice fossero anche personaggi, protagonisti di amori da copertina. E quando la storia d’amore si converte in storia d’orrore, ecco che rimane la copertina ma cambia il genere del racconto: dalla cronaca rosa alla cronaca nera. L’elogio del riuso, pura economia circolare dell’informazione.
La scoperta della gravidanza e il tennista tenuto lontano dalla figlia
Erano i primi di dicembre 2019 quando la storia fra i due cominciava. Belli, felici, immortalati in decine di foto pubblicate sui social e presto riprese anche dalle testate web specializzate in informazione tennistica. Che a loro volta devono reggere alla dura legge del web e dare la caccia ai clic, sicché non possono parlare soltanto del lato agonistico. E allora avanti con la cronaca rosa, col gossip, con le foto delle bellissime purché vi sia un vago appiglio col tema tennistico. Ma era soprattutto il racconto del campione che si avviava verso un nuovo equilibrio esistenziale ciò che adesso risulta interessante leggere. Chi scriveva sapeva nulla di come davvero andassero le cose fra i due, né poteva immaginare quali derive avrebbe affrontato il rapporto. Giorni felici che precedevano di poco l’incubo della pandemia. E i giorni cupi sarebbero arrivati immediatamente, dato che nel giro di nemmeno un anno la storia fra i due si sarebbe conclusa. Male. Talmente male che quando lei scoprirà di essere incinta di lui, ne darà annuncio aggiungendo che il padre non si sarebbe occupato della figlia nascitura.
Olga Sharypova tra tentato soffocamento e istigazione al suicidio
Non era ancora stata resa nota la storia delle presunte violenze di Zverev su Patea quando si sono diffuse le notizie su un precedente e burrascoso rapporto fra lo stesso tennista e una collega. Lei è Olga Sharypova, partner di lui per circa due anni. Nel corso di un’intervista rilasciata alla rivista Slate la tennista ha accusato Zverev di averla aggredita più volte, di aver provato a soffocarla con un cuscino, di averla indotta a due tentativi di suicidio.
L’Atp lo ha assolto perché non sono emerse prove sufficienti
Chi cercasse sul web quell’intervista troverà una pagina bianca, accompagnata da due laconiche righe con cui si avvisa che l’articolo è stato rimosso in seguito a un’ingiunzione d’emergenza avanzata da una corte tedesca, contro la quale Slate ha presentato ricorso. In quella circostanza il Guardian stigmatizzò l’inerzia del mondo del tennis, che se ne stava a guardare senza intervenire. Era ottobre 2021, due mesi prima Zverev aveva vinto l’oro Olimpico a Tokyo. L’Atp (associazione internazionale dei tennisti professionisti) ha emesso il verdetto soltanto a fine gennaio 2023, assolvendo Zverev perché da un’investigazione indipendente non erano emerse prove sufficienti.
27 months after the initial October 2020 abuse accusations by Olya Sharypova against Alexander Zverev, the ATP investigation has announced a conclusion.
The investigation ultimately neither confirmed nor refuted Sharypova’s accusations, but rather found “insufficient” evidence: pic.twitter.com/eYhnrWVr4L
— Ben Rothenberg (@BenRothenberg) January 31, 2023
La giustizia tedesca ha inflitto a Zverev una multa da 450 mila euro
Brenda Patea ha accusato Alexander Zverev di essere geloso in modo patologico. Stando alla versione di lei, le controllava ossessivamente il telefono e avrebbe tentato di strangolarla a causa di un like messo da lei via social. Lui nega, ma intanto la Corte distrettuale di Berlino ha dato ragione a lei infliggendo al tennista una multa da 450 mila euro. E a margine della sentenza è emersa anche una presunta offerta di Zverev a Patea affinché la vicenda venisse messa a tacere: un accordo di riservatezza da sigillare col versamento di 100 mila euro e di un sonante assegno mensile. Accordo rifiutato. E chissà cosa ne penserà adesso l’Atp. La sola certezza è che la vita sentimentale di Zverev non si ferma. La sua ultima conquista è l’attrice e influencer Sophia Thomalia, ex compagna del portiere Loris Karius (che a sua volta è l’attuale compagno di Diletta Leotta). Che dire? Buona fortuna.
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