L’amnistia che i partiti del governo spagnolo guidato da Pedro Sánchez puntano a concedere ai secessionisti avrà «effetti benefici, balsamici, per normalizzare la vita politica, economica e sociale in Catalogna». Lo ha detto il premier spagnolo in un’intervista concessa alla radio Cadena Ser, in risposta all’esito di un sondaggio secondo cui quasi il 60 per cento degli spagnoli considera l’amnistia (che gli ha garantito la maggioranza in parlamento) «ingiusta» e «un privilegio».

La spiegazione di Sanchez: l’amnistia ha frenato l’avanzata della destra e normalizzerà la questione catalana
«Mi sembra normale che molte persone in altre parti della Spagna non siano d’accordo o abbiano dubbi sull’eccezione alla norma rappresentata da amnistia e indulti», ha dichiarato Sanchez, sottolineando però che in Catalogna la misura è meglio accolta dai cittadini, secondo lo stesso sondaggio. Il primo ministro spagnolo ha poi messo in risalto due buoni motivi per promuovere l’amnistia: «Uno, il fatto di avere un governo progressista e di mettere freno all’avanzata del Partito popolare e dell’estrema destra» e «due, di seguire una politica coerente con quella di normalizzazione e stabilizzazione seguita negli ultimi cinque anni» per quanto riguarda la Catalogna.

Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro l’amnistia
Rispondendo alla chiamata del Partito popolare di Alberto Nunez Feijoo, centinaia di migliaia di persone avevano invaso le piazze dei capoluoghi spagnoli il 12 dicembre, in una serie di manifestazioni di protesta contro l’accordo del Partito socialista con il partito separatista catalano Junts, che prevede l’approvazione di una legge che garantisce l’amnistia alle persone condannate per il tentativo della Catalogna di secedere dalla Spagna nel 2017.
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