In inverno con il ghisccio sulle strade è possibile scivolare, ma come mai il ghiaccio diventa così scivoloso? La spiegazione degli studiosi.
Un elemento naturale che risulta davvero insidioso, soprattutto quando si trova sulla strada. Dobbiamo prestare attenzione non solo quando siamo a piedi, ma anche quando usiamo un mezzo di trasporto. Può essere una bicicletta, un monopattino, una moto o una macchina, tutto rischia di perdere aderenza sul terreno.
La spiegazione classica si lega al peso del corpo o del veicolo che si poggia sul ghiaccio. Questo fa fondere uno strato sottile di cristalli rendendo la lastra ghiacciata scivolosa. Ma tale evidenza è incompleta, tanto è vero che recentemente gli studiosi hanno scoperto altro.
L’acqua, se versata su un pavimento può essere scivolosa, ma non tanto come lo è allo stato solido. Ecco più in dettaglio che cosa accade. Con il peso, esercitando, cioè, una pressione sulla lastra, la temperatura di fusione del ghiaccio diminuisce.
Sono inversamente proporzionali, più aumenta la prima e più diminuisce la seconda. Questo comporta lo scioglimento di un sottilissimo strato della lastra, per cui l’acqua riempie i lievi avvallamenti della superficie ruvida, rendendola liscia e scivolosa.
Un diverso legame tra le molecole dell’acqua
Lo spessore del liquido sciolto va da 1 a 100 nanometri, molto più piccolo di un capello. Ma perché avviene questo fatto visto che l’acqua non è un lubrificante ottimale? La risposta sembra essere arrivata dalla Scuola Normale di Pisa e della Sorbona di Parigi.
Alcuni ricercatori hanno misurato le proprietà dell’attrito che si verifica in questi casi, utilizzando la scala nanometrica. Durante i loro studi si sono accorti che lo strato di acqua è mescolato a pezzetti di ghiaccio, come se fosse tritato.
Tale mix rende la sostanza più vischiosa, ed ha delle proprietà complesse ancora tutte da indagare. Una mezza via tra lo stato liquido e solido, in cui le molecole di H2O si legano meno all’ idrogeno rispetto al normale.
Le molecole stesse si muovono ad ogni perturbazione, come pressione o calore. Dalle università della Spagna e della Polonia arrivano altri studi. Questa poltiglia che si forma sul ghiaccio, aumenta continuamente il suo spessore con l’aumento della pressione esercitata.
Reazione al calore
Questo anche per il calore che ne scaturisce. Secondo i ricercatori lo strato di liquido acquoso è autorigenerante ed autolubrificante, in quanto cresce con la velocità di scorrimento su ghiaccio. Rimane comunque evidente che tale reazione porta ad un effetto maggiore rispetto alla presenza di sola acqua.
Mettendo insieme i vari risultati ottenuti dai laboratori non ci sono ancora certezze, ma già possono essere tenuti in considerazione per altri ambiti. Ad esempio per gli pneumatici e per le attrezzature sportive invernali.
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