Un alto rischio di estinzione per questa specie. Altre vittime del cambiamento climatico, vediamo insieme di che si tratta.
Le conseguenze del cambiamento climatico sono ormai un grandissimo problema che gli studiosi di tutto il mondo stanno cercando di arginare in ogni modo. Inquinamento, utilizzo scellerato di plastiche, grandi inquinanti in mare, stanno lentamente modificando gli ecosistemi del nostro pianeta.
Una specie a rischio estinzione, quale?
Naturalmente un cambiamento negli ecosistemi significa anche una incredibile quantità di specie a rischio. Molte sono costrette a spostarsi in cerca di un clima migliore, altre rischiano ben presto di rimanere prive di fonti di sostentamento.
Una specie in particolare pare essere ora a rischio estinzione. Lancia l’allarme proprio il The Guardian riportando una lunga ricerca effettuata da diversi esperti. A quanto pare la specie interessata non è una sola, bensì si tratta di un quinto delle specie di pesci d’acqua dolce.
I principali motivi sono da ricercare nell’abbassamento del livello delle acque, e dal contestuale aumento del livello dei fiumi e dai repentini cambiamenti climatici tra una stagione e l’acqua. La più esperta in materia, ovvero Kathy Hughes, co-presidente del gruppo di specialisti in pesci d’acqua dolce, che lavora per la Commissione sopravvivenza delle specie dell’IUCN, è molto chiara. Si tratta di un terribile allarme, poiché chiaramente questi pesci rappresentano la metà delle specie ittiche conosciute.
Ad entrare in direttissima nella lista Rossa per l’Unione e la Conservazione della Natura, sono ben 3.086 su 14.898. Si tratta di una lista che elenca le specie valutate a rischio di estinzione.
Specie a rischio ed altre quasi salve
A far compagnia in questo elenco troviamo pesci come il ladro dai denti grandi del lago Turkana, che si trova in Kenya ed il pesce gatto gigante del Mekong, situato nel sud-est asiatico. E non mancano anche salmone atlantico, tartarughe verdi e specie botaniche come il mogano.
Le tartarughe verdi in particolare sono vittime della cattura ripetuta durante la pesca industriale. Sopratutto le sue uova vengono considerate molto prelibate in alcune paesi. Senza contare che le temperature in aumento, influiscono sulla deposizione delle uova, già messa a rischio dai nidi che vengono sempre più spesso sommersi.
Per quel che riguarda il povero mogano a foglie grandi, pare sia diminuito del 60% negli ultimi 180 anni. Il motivo? La sua ricercatezza. Si tratta di un legno pregiato il suo, utilizzato per strumenti musicali, mobili e decorazioni varie. In alcune zone dell’America Centrali il suo abbattimento è considerato illegale.
Per queste specie che rischiano però per fortuna, qualcuna si sta salvando. Come nel caso dell’antilope saiga. In sette anni pare che sia aumenta del 1100 per cento, soprattutto nelle zone del Kazakistan. Un vero successone seguito dalla reintroduzione dell’orice dalle corna a scimitarra, un mammifero che negli anni ’90 rischiava di scomparire a causa della caccia intensiva.
Si tratta comunque di specie da tenere molto sotto controllo, perché come ci viene ricordato ogni giorno, la crisi climatica è ormai in atto.
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