Scopriamo insieme un vero gioiello che si trova proprio nel nostro paese. Una villa abbandonata che però è davvero meravigliosa.
Il nostro paese nasconde tesori davvero incredibili, di bellezza impareggiabile. Talvolta sono sconosciuti ai più, ma andrebbero scoperti e riscoperti, anche solo per rendere giustizia alla loro storia e alla loro incredibile estetica. Come quello di cui parliamo oggi. Scopriamolo insieme.
Una villa abbandonata nel cuore del nostro paese
In Italia sono diversi i palazzi e ville che andrebbero visitati di continuo. Simbolo di una lunga tradizione architettonica che ha influenzato ed influenza tuttora anche le tradizioni di altri paesi. Se parliamo di villa abbandonata forse la nostra mente ci fa venire in mente qualcosa di diroccato, rovinato. Magari anche legato ad antiche leggende e storie di fantasmi.
Quella cui facciamo riferimento oggi però non ha niente a che vedere con questo luogo comune. Si tratta invece di un edificio di rara bellezza, considerato anche tra i luoghi più belli sui cui vigila il Fai. Il suo nome è Villa Carpeneto, ma è spesso nota anche con il nome di Villa Conchiglia.
Nonostante sia stato dichiarato anche Monumento Nazionale, l’edificio non è stato ancora rimaneggiato e sottoposto ad interventi di manutenzione. Ci troviamo in Piemonte e la sua storia è davvero molto antica. Pare che sia stata infatti edificata dove prima sorgeva un piccolo castello, nelle prossimità del Torrente Ojtana.
Secondo le ricostruzioni nel XVII secolo la Villa apparteneva ai conti di Valperga, sebbene poi nel 143 sia passata al marchese Gaspare Graneri della Rocca, una personalità politiche tra le più importanti della regione.
La bellezza di Villa Conchiglia
Effettivamente la presenza della famiglia Granieri della Rocca si nota anche nell’estetica dell’edificio, soprattutto nei suoi interni, che nonostante l’abbandono sono ancora oggi conservati ottimamente. Celebre la scala a chiocciola che vale all’edificio appunto il nome di Villa Conchiglia.
La famiglia volle trasformare quello che prima era un antico castello in una bellissima dimora di campagna. Altri interventi di ristrutturazione vennero svolti negli anni attorno al 1769 grazie all’intervento dell’architetto Francesco Dellala di Beinasco. Grazie a lui sorse il giardino all’italiana e poi all’inglese. Pare che passarono di qui diversi personaggi noti della scena politica ed intellettuale di quegli anni.
Pare che venne organizzata qui una regata voluta da Giuseppe Luigi Graneri. Non è tutto perché in questi anni venne edificata anche una cappella, posta a sinistra della Villa. L’abbandono definitivo avvenne nel 1959. Ad acquisirla ci ha poi pensato una società svizzera, che ne ha rimosso gli arredi. A rendere comunque così importante questo luogo è l’incredibile mix di stili architettonici. In particolare si nota una profonda influenza della scuola neo classica.
La villa non è in realtà ancora aperta al pubblico, poiché in attesa di interventi di miglioria. Spesso purtroppo però negli anni è stata visitata da ladri e vandali.
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