La sensibilità degli animali mostrata nella vicenda di questo elefante selvatico che riconosce il suo antico salvatore.
L’antico adagio “avere una memoria da elefante” è più che mai adatto per commentare questa vicenda che ha letteralmente fatto il giro del mondo, commuovendo chiunque ne sia venuto a conoscenza. Un grandissimo esempio di come gli animali possano ogni volta stupirci con la loro incredibile sensibilità.
Un elefante selvatico riconosce il suo salvatore
Sono diversi da noi, per moltissimi motivi, ma forse più simili di quanto crediamo quando si parla di sentimenti. Gli animali infatti riescono a stupirci in modi che non credevamo possibili. Come nella vicenda di oggi.
Una storia che arriva da molto lontano e che ha commosso chiunque l’abbia letta o ascoltata. Protagonista un elefante selvatico e l’uomo che tanto tempo prima gli ha salvato la vita. Lui si chiama Zhang Yong Shing e molto tempo fa è diventato l’eroe per questo animale, che non lo ha mai dimenticato.
La storia inizia moltissimi anni fa, quando Yong Shing, appassionato dall’infanzia di animali esotici, divenne custode dello Zoo dello Shanghai Wildlife Park, un parco nazionale che sin dal 1995 ospita animali selvatici e visitatori appassionati. Un lavoro che l’uomo ritiene il coronamento di una vita trascorsa a studiare gli animali.
Ed è qui infatti che incontra l’elefante, ribattezzato dai responsabili del parco, Holy. Un esemplare giunto al Wildlife Park da cucciolo, in condizioni di salute veramente tremende. Rintracciato da alcuni volontari all’interno di un container, pare fosse stato, come accadeva all’epoca per diversi animali selvatici, trasportato in maniera illegale in Cina.
Un affetto rimasto immutato negli anni
Apparve sin dal momento dell’arrivo dell’elefante al Parco, che sarebbero serviti diversi giorni, se non settimane, per consentirgli di vivere serenamente in un recinto dedicato. L’animale infatti sembrava mostrare segni di stress post traumatico, dovuti alle condizioni di trasporto e a tutto quello che era avvenuto prima.
Pur essendo in grado di camminare, il cucciolo rifiutava il contatto con gli animali, soprattutto evitando di scendere dal furgone che lo aveva trasportato fino al parco. Alla fine, dopo quattro ore di tentativi, fu proprio Yong Shing a decidere di tentare. Limitandosi a vegliarlo in silenzio, come a fargli comprendere di essere lì per lui rispettando i suoi tempi, Shing riuscì alla fine a farlo scendere, entrare nel recinto e alla fine mangiare. Ogni giorno recandosi da lui, parlandogli, facendogli anche ascoltare della musica.
Nacque così un grande rapporto durato moltissimi anni, di grande affetto rimasto immutato, almeno finché Yong Shing non ha cambiato città. Verrebbe da pensare che quindi Holy si sia dimenticato del suo salvatore ed amico. Eppure non è così. I due si sono incontrati di nuovo dopo moltissimi anni, quando Yong Shing ha di nuovo visitato il parco insieme al figlio.
L’elefante ha riconosciuto immediatamente il suo amico, letteralmente saltando dalla felicità in tutto il recinto e volendo avvicinarsi per permettergli di abbracciarlo. Qualcosa che ha lasciato sbalorditi ed emozionati tutti i presenti. Una vicenda che ci spiega molto della sensibilità degli animali.
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