Anche gli antichi romani, secondo alcuni ritrovamenti, scrivevano battute sconce a sfondo erotico – sessuale sui muri dei bagni pubblici.
A tutti noi è capitato, entrando in un bagno di qualsiasi esercizio pubblico o nei bagni pubblici delle città, di leggere scritte poco gradevoli. Sembrerebbe però che questa sia un’abitudine che affonda le sue radici in un passato molto lontano.
Si parla addirittura del tempo degli antichi romani. Del resto furono precursori in tantissimi campi della vita a partire da quella sociale a quella politica a quella culturale. Alcuni furono sicuramente meritevoli, come tutto ciò che ha riguardato il campo del diritto e dell’ingegneria.
Le scritte poco piacevoli nei bagni pubblici, invece, per alcuni possono essere veramente poco interessanti. Alcuni documenti però mostrano che nelle pubbliche latrine o, addirittura, nelle terme, si facesse uso di un linguaggio piuttosto scurrile.
Battute sconce ritrovate sui muri delle antiche latrine pubbliche
Quello che si legge nei mosaici sono frasi audaci, ma anche scene esplicite che riguardano l’erotismo e la sessualità. E le frasi si avvicinano molto a quelle che si leggono anche al giorno d’oggi. Da alcuni scavi archeologici avvenuti proprio nelle pubbliche latrine e romane sono emerse queste iscrizioni, sia nelle zone di confine dell’impero, sia nel centro dell’impero stesso.
Si tratta quindi di fonti dirette che permettono di conoscere meglio alcune delle abitudini del popolo romano. Si leggono quindi frasi oscene sia in un campo legionario in Germania che nelle latrine di Pompei ed Ercolano. Ed anche in un sito romano dell’odierna Turchia.
Il bagno romano ritrovato risale al II secolo d.C. ad Antiochia ad Cragum. Un tempo fu un centro commerciale molto fiorente. I mosaici ritrovati hanno un contenuto esplicito e audace. Le frasi sono rivolte ad un pubblico maschile che frequentava abitualmente quei luoghi.
In alcuni casi i messaggi erano molto espliciti ed in altre invece piuttosto velati. Da un punto di vista storico ciò che è interessante per i ricercatori non è il contenuto in sé. È invece interessante conoscere il lessico che i glottologi hanno esaminato. Le scritte ritrovate e arrivate fino a noi oggi, documentano quanto la lingua popolare sia uniforme sia nei termini anatomici che sessuali.
Scene esplicite
E, allo stesso tempo, mostrano una profonda unità culturale arrivata a noi direttamente da un antico passato. Lo stesso vale per le raffigurazioni presenti nei mosaici. Le scene a sfondo sessuale mostrano la vita quotidiana della comunità che viveva in determinati luoghi del mondo, che si trovavano sotto la “tutela” dell’Impero romano.
Non si conosce ancora quanto frequenti fossero le decorazioni di questo genere. Trovarle è stata, comunque, una fortuna, in quanto le latrine che risalgono all’epoca sono rare e, quelle con mosaici originali ancora di più.
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