Una fioritura di meduse che ha mandato in tilt la pesca e il turismo. È successo in questo Paese e gli studiosi provano a capire perchè.
Perché le meduse periodicamente sembrano affollare spiagge e mari? Una domanda che si fanno non solo i turisti ma anche pescatori e tutti quelli che vivono di turismo. Di recente si è verificata quella che molti hanno chiamato fioritura di meduse in particolare lungo queste coste. I motivi sono ancora da comprendere ma potrebbero essere legati ai cambiamenti climatici.
L’invasione delle meduse, i pescatori nel panico
I pescatori si sono trovati immersi in questo mare di meduse della specie comunemente chiamata palla di cannone. Una specie che torna a far parlare di sé dopo un’altra invasione avvenuta nel corso del 2022 sulle coste della Carolina del Nord. Ma stavolta ad essere coinvolta è la costa del Venezuela, in particolare l’area di Aragua. L’invasione è avvenuta lo scorso mese di aprile ma dato che si tratta di un fenomeno che non sembra isolato è giusto parlarne.
Il problema principale di questa invasione di meduse palla di cannone è che gli animali hanno rapidamente riempito il mare e quindi disturbato l’attività dei pescatori. La loro presenza ha non solo riempito le reti ma anche a quanto pare spaventato in parte le specie che di solito vengono tirate su con le reti.
Una situazione molto delicata che poi si è risolta, con le meduse che sono scomparse esattamente così come erano arrivate. Ma che cosa ne ha provocato una popolazione così ingente?
Perché così tante meduse?
Gli esperti della Università Centrale del Venezuela, tra cui Joxmer Scott-Frias, sono stati interpellati immediatamente per esaminare la situazione quando si è verificata. Ma le cause di questa sovrappopolazione così importante e localizzata non sono ancora state del tutto chiarite.
La prima anomalia rispetto al passato, fanno sapere gli esperti, è proprio la quantità di esemplari. La medusa palla di cannone non è infatti una novità assoluta per le coste del Venezuela ma una fioritura tale lo è assolutamente. Un motivo potrebbe essere legato ai cambiamenti climatici, che hanno modificato anche la temperatura dell’acqua favorendo la moltiplicazione degli esemplari.
Accanto alle teorie legate al cambiamento climatico c’è poi anche quello che altre attività umane potrebbero aver fatto nell’influire sui ritmi naturali in mare. La pesca, ritenuta da tanti eccessiva, ha infatti eliminato dal mare molti di quelli che sono i predatori naturali di queste creature.
Senza predatori a ridurne la popolazione è chiaro che il numero delle meduse aumenta in modo spropositato. Tra i predatori che sembrano quindi mancare all’appello ci sono squali e soprattutto le tartarughe marine. Interessante è la posizione del direttore del Consiglio dei pescatori di Choroni, una delle località più colpite, che ha invitato a trovare un modo per sfruttare queste creature come per esempio avviene in Messico, dove le meduse vengono catturate per poi essere esportate in Asia. Qui diventano ingredienti non solo della cucina ma anche dell’industria farmaceutica. Una soluzione che però non risolve il problema alla fonte.
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