Non si può mai sapere dove e quando possono avvenire sensazionali scoperte. Un ex agente ne ha fatta una proprio mentre passeggiava a pochi passi dal resort nel quale era ospite, sul Mar Nero bulgaro vicino a Varna.
L’uomo stava camminando in spiaggia quando si è trovato di fronte a un cantiere dove stazionava in bella vista un sarcofago che, all’apparenza, sembrava antico. Immediatamente l’ex agente ha avvertito la polizia locale e sono accorsi anche gli esperti del Museo Archeologico di Varna e dell’ufficio regionale della Direzione per la Protezione del Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura. Il sarcofago è stato prelevato per essere sottoposto a indagini.
Il reperto romano risale al II o III secolo dopo Cristo
Da primi accertamenti sembrerebbe trattarsi di un reperto autentico, risalente al periodo compreso tra il II e il III secondo dopo Cristo, per quanto non è chiaro se la sua colorazione chiara, sia successiva o originale. Si tratta di un sarcofago, trovato senza coperchio, che misura 90 x 235 x 75, ornato con decorazioni in rilievo che rappresentano: ghirlande, foglie, uva, teste di animali e altri ornamenti stilizzati, caratteristici dell’arte funeraria romana.
Trasportato nel Museo archeologico per altri accertamenti
Ovviamente, se da una parte l’importante ritrovamento è stato posizionato nel Museo archeologico di Varna per ulteriori indagini, dall’altra la Procura ha aperto un fascicolo di indagine per verificare come mai si trovasse in spiaggia in prossimità del cantiere edile, se in progetto c’era un uso all’interno della nuova costruzione.
L’indagine per stabilire se sia una copia o un originale
Al momento sono in corso accertamenti meticolosi sul sarcofago per stabilire se la colorazione è originale, o sei sia successiva. Qualora non lo fosse, verificare cosa vi sia sotto, ma anche stabilire quale sia la tecnica utilizzata per la sua realizzazione e soprattutto se si tratti di un reperto originale o, invece, di una copia ben realizzata.
La regione è stata parte dell’Impero romano
Ancora non è ben chiaro se si tratti di un oggetto antico recuperato e destinato a decorare qualche immobile, ma non si può escludere neanche che si tratti di un ritrovamento avvenuto proprio nel corso dei lavori svolti nel vicino cantiere edile. Qualora ne fosse confermata l’autenticità, si tratterebbe di un indizio storico importante, si tratterebbe di una documentazione del passaggio dei romani nella regione. D’altro canto è noto che Varna fu insediamento tracio e poi parte dell’Impero romano nel 15 dopo Cristo, in questa zona i romani tra il II e il III secolo avanti Cristo realizzarono un’area termale.
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