Si possono avere troppi turisti? In alcuni luoghi di vacanza sì ed è un problema la cui soluzione più funzionale è mettere un limite.
Se andiamo tutti in vacanza nello stesso posto è chiaro che poi quel posto finisce con essere troppo affollato. Eppure il mondo è grande e, con un po’ di preparazione, potremmo godercelo tutto senza pestarci i piedi.
Ma sappiamo che non è così. Ed è per questo che aumenta il numero delle località che in tutto il mondo stanno mettendo in piedi sistemi che in un certo senso scoraggiano una determinata tipologia di turisti per garantire la sanità mentale degli abitanti. L’overtourism è un problema e le autorità locali fanno quello che possono.
Dal Monte Fuji a Venezia, i luoghi di vacanza dicono basta
Di recente le autorità locali che si occupano di gestire l’area intorno al famoso Monte Fuji, uno dei panorami forse più iconici di tutto il Giappone, hanno installato una rete per impedire ai turisti di affollarsi in un’area che è invece pericolosa per loro e fastidiosa per i negozi che si trovano dirimpetto. La protezione, che non è altro che una rete oscurante, dovrebbe servire a dissuadere i turisti dal fermarsi e soprattutto dal creare disagio. Ma gli incivili hanno già provveduto e ci sono i primi buchi. Come finirà?
Poi ci sono quei posti che hanno o la tassa d’ingresso oppure un numero massimo di turisti. Da noi l’esperimento si sta portando avanti con la città di Venezia ma ci sono anche luoghi come Barcellona, dove di recente sono avvenute delle vere e proprie proteste contro i troppi turisti, che hanno deciso di aggiungere 3 euro alla tassa turistica regionale che già esiste. Amsterdam ha deciso di aumentare la tassa già presente diventando così la città con la tassa turistica più alta d’Europa.
Vacanze a numero chiuso?
Oltre a inserire una tassazione giornaliera per chi visita le città in determinati periodi oppure semplicemente per poter avere poi denaro per ripulire quello che lasciano gli incivili, ci sono quei posti che invece adottano tecniche diverse di contenimento. È il caso di una isola al largo della Bretagna: Ile-de-Bréhat.
Potrebbe essere un posto che non ti dice nulla ma i suoi 400 abitanti hanno un problema di turisti. Un problema che il sindaco ha deciso di affrontare limitando a 4.700 il numero massimo di persone che possono arrivare sull’isola tra le 8:30 del mattino e le 14:30. Il numero non comprende chi lavora, chi vive o chi ha una seconda casa sull’isola.
È chiaro quindi che lo scopo è quello di arginare i turisti mordi e fuggi. Il numero, spiegano ancora le autorità locali, è stato valutato in base agli spazi fisici presenti sull’isola. Ile-de-Bréhat ha già adottato questa stessa politica l’anno scorso e quest’anno si fa il bis. Come spiega il sindaco, non si tratta di un modo per evitare che le persone vadano sulla sua isola ma per fare in modo che tutti abbiano l’esperienza migliore possibile.
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