I Beatles stanno per tornare con un inedito a oltre 50 anni dall’ultimo album. Il 2 novembre, alle ore 15, uscirà infatti Now and Then, brano che John Lennon scrisse negli Anni 70 nel suo appartamento del Dakota Building di New York, palazzo al cui ingresso venne ucciso nel 1980. Lo hanno annunciato i due membri ancora in vita del gruppo, Paul McCartney e Ringo Starr, assieme agli eredi di George Harrison e dello stesso Lennon. «È la voce di John, pura e cristallina», ha spiegato McCartney in una nota riportata dal Guardian. «È davvero emozionante e la suoniamo tutti, è una vera registrazione dei Beatles». I quattro ragazzi di Liverpool hanno infatti contribuito a realizzare, seppur in epoche diverse, le varie parti del brano che sarà incluso anche nella raccolta The Beatles 1967-1970. Un lavoro lungo 40 anni e che ha sfruttato un piccolo aiuto dell’intelligenza artificiale.
Now and Then, la storia dell’ultimo brano dei Beatles e il ruolo dell’IA
Il brano, che presenta la voce di John Lennon, risale come detto alla fine degli Anni 70, diversi anni dopo lo scioglimento del gruppo. Yoko Ono, che aveva conservato la demo della canzone, la consegnò nel 1994 a Paul McCartney in una cassetta musicale. Al suo interno anche le tracce Free as Bird e Real Love, uscite nel progetto Beatles Anthology cui lavorarono, oltre a McCartney, anche Ringo Starr e George Harrison. Pur colpiti dal brano Now and Then, dopo alcune prove e incisioni dovettero rinunciare a lavorarci in quanto la tecnologia di allora non consentì loro di separare la voce di Lennon dal suono del pianoforte in due tracce distinte. Un fattore che, grazie all’intelligenza artificiale, nel nuovo millennio non rappresenta più un ostacolo.
McCartney e Starr hanno infatti ripreso in mano la traccia sfruttando lo stesso software che ha permesso al regista Peter Jackson di realizzare il documentario Get Back nel 2022. Il nuovo programma ha consentito di isolare la voce di Lennon, che girava già illegalmente sul web, in modo da lavorare distintamente su ogni strumento. Ringo ha completato il brano rimettendosi alla batteria, mentre Paul oltre al basso ha suonato anche chitarra e pianoforte. Il tutto corredato da un’orchestra e alcuni coristi provenienti dalle sessioni di Here, There And Everywhere, Eleanor Rigby e Because. Alla produzione Giles Martin, figlio di George che per il suo ruolo negli album dei Fab Four si guadagnò il titolo di “Quinto Beatle”. «È davvero emozionante essere ancora al lavoro su musica dei Beatles nel 2023», ha proseguito McCartney. «È bellissimo essere in procinto di pubblicare qualcosa che il pubblico non ha mai sentito».
Le parole della band e il documentario in anterima
«È stato come avere John nuovamente lì, accanto a noi», ha raccontato Ringo Starr nel comunicato. «È la cosa più vicina a riaverlo nella nostra stanza cui siamo mai arrivati, davvero emozionante». Oltre ai due Beatles ancora in vita, hanno partecipato al progetto anche gli eredi di George e John. «Mio marito, nel 1995, disse di aver abbandonato Now and Then per difficoltà tecniche insormontabili», ha detto Olivia Harrison. «Se fosse qui oggi, so per certo che si sarebbe unito a Paul e Ringo mettendoci tutto il cuore per completarla». Soddisfatto anche Sean Ono Lennon, figlio di John e Yoko. «È l’ultima canzone che mio papà, Paul, George e Ringo hanno avuto modo di fare insieme», ha ribadito. «È una capsula del tempo ed è come se tutto fosse predestinato ad essere così». Prima del brano, l’1 novembre, uscirà un breve estratto assieme a un documentario di 13 minuti che ne racconterà la creazione.
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