Bergamo – viaggio nella Rassegna Nazionale dell’Olio

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Che Bergamo (La città dei Mille) sia una città che ha dato molto per l’Unità d’Italia è noto, così come lo sono la sua bellezza, i suoi monumenti e tutto ciò che la circonda. Ora se a questo si aggiunge la novità rappresentata dalla nascita della prima Rassegna Nazionale dell’Olio d’oliva DOP si ha quel tocco in più per renderla, con la sua provincia, più vicina a chi in fatto di alimentazione e del bello vuole il meglio.

Non a caso è stato scelto il lago d’Iseo per discutere, dibattere, far conoscere le proprietà del migliore extravergine – quello DOP – indispensabile per una alimentazione sana e assolutamente genuina.
Di Bergamo alta, della Cappella Colleoni e di tutti gli altri monumenti che sono il vanto del patrimonio nazionale ne parlano i libri d’arte e spesso anche quelli di storia, ma del lago d’Iseo le notizie non abbondano mentre meriterebbero una maggiore narrazione. Noi cercheremo di darvi un piccolo contributo anche perché – lo diciamo sinceramente – non credevamo che disponesse di ottime potenzialità ricettive.
Va subito precisato: mentre sulla sponda bresciana la natura è più dura (comunque vale la pena di percorrere la sua “panoramica” per restare positivamente meravigliati per le belle vedute a 180 gradi che solo in Norvegia si possono ritrovare) quella bergamasca è più armoniosa e ricca di vegetazione. E’ un altro paesaggio insomma e lo si avverte maggiormente al mattino quando i pescatori con le loro canne stanno in attesa che la cima si pieghi. E’ vero, sono quadretti che vediamo anche altrove, ma qui hanno un valore aggiunto: la soavità e silenziosità del posto.
Poi più in la flotte di cigni ti seguono galleggiando ai margini del lago con la speranza che tu o qualcun altro, infrangendo le disposizioni, gli getti qualcosa da mettere in bocca. Pochi passi e si vedono le folaghe che portano sulla groppa l’ultimo nato mentre, al largo, attendono che il maschio tuffandosi torni a galla con qualcosa nel becco.

Le strade, tenute in modo impeccabile, sono il paradiso dei ciclisti e dei cicloamatori che sfrecciano in gruppi più o meno grandi lasciando nell’aria un lieve fruscio. Per non parlare dei fiori dai colori smaglianti e dei prati che sono un invito a stendersi per prendere la tintarella.
Mai avreste pensato di poter camminare liberamente senza il patema d’animo d’essere travolto da una quattro ruote. Questo è quello che offre al centro del lago la minuscola Monte Isola. Per arrivarci è necessario prendere un battello (sono tenuti come dei salotti) della Navigazione Lago d’Iseo.
Noi ci siamo imbarcati a Sarnico e navigando per un’oretta siamo sbarcati a Montisola. Con noi gruppi della terza età, con il sorriso sulla bocca mentre una luce di letizia gli balenava negli occhi a conferma di quanto può fare un luogo di pace.

Monte Isola è la più grande isola dei laghi d’Europa (ha una superficie appena superiore ai 4 kmq) ed è uno tra i più bei borghi italiani. Ci avevano detto che qui l’unica auto autorizzata a circolare è quella del parroco, per il resto si va a piedi o in bici. E’ per questo che siamo rimasti esterrefatti quando alle nostre spalle sono sfrecciati dei giovani in motorino.
Da qui la nostra domanda al Sindaco di Siviano (è il maggiore centro urbano dell’isola): “È proprio impossibile vietarne la circolazione e fare quello che invece in Francia è in atto da anni alle isole Lerins, di fronte a Cannes, dove si circola solo a piedi?”
Sull’isola vivono circa 2.000 persone sparse in una dozzina di paesetti. In realtà è una piccola montagna in mezzo al lago alta circa 600 metri con in cima il Santuario della Madonna della Ceriola.
E’ a Lovere all’altra estremità del lago che hanno avuto luogo il Convegno su “La salute e i benefici dell’olio d’oliva Dop” e la prima Rassegna Nazionale “L’Oro in Bocca”.
Se nel primo sono stati toccati i problemi legati alla qualità dell’olio d’oliva sia sotto il profilo nutrizionale che produttivo oltre che conoscitivo nel secondo, di fronte ad una attenta platea, sono stati fatti “toccare con mano” – assaggiandoli – i vari tipi di oli Dop (Denominazione di Origine Protetta)

Nel nostro paese ci sono 22 Consorzi Volontari per la tutela delle denominazioni di origine protetta degli oli extra vergini di oliva. Spaziano dal nord al sud, alle isole. Per riceverne il riconoscimento i produttori – a quanto ci è stato spiegato – debbono superare tutta una serie di elementi, convalidati anche dall’Unione Europea, che li autorizza ad applicare sulle confezioni il proprio logo accanto a quello ufficiale della Federazione Nazionale.
Ma quanti sono i consumatori, nel nostro paese, che sono a conoscenza che il Dop è l’unico a disporre di una filiera di rintracciabilità ed è il genuino extravergine che, con due cucchiai da cucina al giorno, garantisce una vita più sana?
E qui viene il bello. In una società dove la pubblicità riesce a canalizzare i consumi come può inserirsi “L’Oro in Bocca”? Questo il convegno non l’ha detto. Perché non si parte dal basso: nelle scuole insegnando ai bambini che solo due loghi assicurano la “migliore lubrificazione” del nostro corpo. A quel punto saranno loro a costringere i genitori a fare degli acquisti oculati.

Se con “L’Oro in Bocca” si marcerà su questa strada ecco che Bergamo accanto alle sue bellezze artistiche potrà aggiungere anche di avere il vanto di aver creato le condizioni per lo sviluppo di questo importante settore alimentare.
Turismo e agroalimentare un binomio perfetto per una provincia che organizza ogni anno – ci piace ricordarlo – anche il Raduno Nazionale del Muratore.

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