Che le Olimpiadi facciano restare un po’ tutti con il fiato sospeso è un dato di fatto. L’agonismo sportivo e il desiderio di vedere la propria Nazione conquistare una medaglia provocano una sana ansia che nasce non solo dalle aspettative, ma anche dallo spirito di competizione.
Ieri, martedì 30 luglio, però, a creare grande apprensione, nel corso di una manifestazione olimpica, quella di surf disputata a Teahupoo, nella Polinesia francese, è stato l’incidente nel quale è rimasto coinvolto il surfista australiano. Un episodio tanto grave da far temere per la vita dello sportivo.
Surfista australiano ‘ingoiato’ dal mare
Protagonista della disavventura è stato Jack Robinson, un vero e proprio campione nella sua specialità, che all’improvviso, nel corso della manifestazione sportiva valida per i giochi olimpici, è stato travolto da una montagna d’acqua. Quelli che sono seguiti sono stati interminabili momenti di ansia. Il giovane è stato ingoiato dal mare e i tanti spettatori sono rimasti in attesa che riemergesse, mentre lui stesso deve aver temuto per la sua incolumità, mentre fluttuava in mare in balia delle maestose onde, nella speranza di riuscire a farcela a riemergere incolume.
Il mare di Tahiti scelto come campo di gara
In una giornata di festa, ma anche di grande nervosismo, ieri si è disputata la prova di surf in uno scenario mozzafiato a 15 mila chilometri da Parigi, nella cittadina sud-occidentale di Tahiti. Una scelta dettata da vari fattori, tra i quali la profondità delle acque, la regolarità delle onde che formano il cosiddetto ‘tubo’ indispensabile per una performance ad effetto.
Qualcosa non è andato per il verso giusto
Eppure qualcosa ieri sembra non essere andato per il verso giusto e Robinson, uno dei surfisti più quotati, vuoi per le condizioni meteo, vuoi forse anche per un campo di gara a lui ignoto, è stato risucchiato dal mare. La macchina dei soccorsi s’è messa in moto veloce. Le moto ad acqua sono schizzate alla ricerca dello sportivo, per riportarlo a riva.
Una ‘infinta’ manciata di secondi in cui poteva succedere di tutto
È ovvio, però, che anche una manciata di secondi con quelle onde così imponenti da creare muri, spaventano. E il timore per le condizioni del surfista australiano è stato tanto. I rischi in eventi del genere sono notevoli, non solo l’annegamento, ma anche eventuali ferite anche gravi.
Per fortuna, niente del genere è capitato a Robinson che, a fronte di onde possenti ed estremamente potenti è riuscito a riemergere incolume e ha prontamente raccontato la sua esperienza ai media australiani, seppure con un pizzico di amarezza per aver perso l’occasione di conquistare l’ambito primo posto nella gara.
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