Carcere di Siracusa, droga e telefoni dentro i calamari: 19 arresti

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Nella casa circondariale Cavadonna di Siracusa assumere droga e comunicare con l’esterno tramite cellulare era diventato molto semplice. Cocaina nascosta nell’insalata di mare, microcellulari inseriti nei calamari ripieni, smartphone incartati come tavolette di cioccolato e telefoni criptati recapitati con i droni. Due anni di indagini da parte delle forze dell’ordine guidate dal colonnello Gabriele Barecchia hanno documentato tutti i modi con cui gli apparecchi e stupefacenti venivano portati in carcere.

19 arresti dopo due anni di indagini

I carabinieri hanno impiegato 100 militari nell’operazione, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Catania su richiesta della Dda nei confronti di 19 persone del quartiere Borgata. Sono accusate di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e reati legati alle armi. Il gruppo criminale manteneva forti legami con i membri detenuti nel carcere di Siracusa e ha ideato vari modi creativi per mantenere i contatti. Nel corso del blitz, i carabinieri hanno colto due degli indagati in flagrante vicino al carcere mentre legavano tre cellulari a un drone per inviarlo oltre le mura della casa circondariale. Altri quattro smartphone, insieme a confezioni di cocaina e hashish, sono stati trovati nascosti all’interno di calamari e barrette di cioccolata, pronti per essere consegnati.

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