La quota di mercato del settore crocieristico europeo continua ad aumentare a livello mondiale, nonostante un periodo di difficoltà senza precedenti per l’economia mondiale. I dati, diffusi dall’European Cruise Council (ECC) alla conferenza annuale che si è svolta a Bruxelles, mostrano una movimentazione pari a 23,8 milioni di passeggeri nei porti europei nel 2009, con un incremento di oltre il 9% rispetto al 2008. A scegliere la crociera come tipologia di vacanza sono stati 4.900.000 residenti in Europa, in crescita del 50% in cinque anni, e rappresentano circa il 30% crocieristi di tutto il mondo.
L’INDUSTRIA CROCIERISTICA EUROPEA
L’industria crocieristica europea ha generato più di 34 miliardi di euro di beni e servizi con quasi 300.000 posti di lavoro, dati che sottolineano l’importanza del settore crocieristico per l’Europa in termini di ricchezza, turismo e occupazione. Più di 4,8 milioni di passeggeri hanno raggiunto una vacanza in crociera in Europa e hanno speso quasi 1,3 miliardi di euro per i servizi, incluse le tariffe aeree, alberghi, visite, ristorazione, e altre spese nei porti, con un incremento del 7,6% rispetto al 2008. I passeggeri hanno speso 1,45 miliardi di euro nei porti di scalo con un +1,7% rispetto al 2008.
UN SETTORE CHE NON CONOSCE CRISI
“Il 2009 è stato un anno senza precedenti, con tutti i settori legati alla vacanza che hanno risentito della recessione economica. E’ molto gratificante pertanto notare che questi dati mostrano la capacità di ripresa del settore crocieristico in Europa a differenza degli altri” ha dichiarato Manfredi Lefebvre d’Ovidio, Presidente ECC e Vicepresidente di Silversea Cruises. “Il valore totale dei beni e servizi generati nel 2009 ha raggiunto 34,1 miliardi di euro, con un aumento di quasi il 6% rispetto all’anno precedente. L’industria ha anche aumentato la spesa per servizi, forniture e attrezzature con quasi 5,4 miliardi di euro, registrando una crescita dell’86% negli ultimi cinque anni. Tuttavia, non siamo stati immuni alla recessione e abbiamo constatato una lieve riduzione delle spese dirette – poco più dell’1% – che ammontano a 14,5 miliardi di euro e ciò ha causato un minor investimento nella costruzione di nuove navi. Anche se almeno 29 navi sono in costruzione in Europa tra il 2010 e il 2014, i nuovi ordini hanno registrato un rallentamento, nonostante i cantieri europei abbiano bisogno di incoraggiamento per essere più competitivi possibile e per stimolare ancora nuovi ordini. Il settore crocieristico ha ancora un potenziale di crescita enorme, al quale stiamo rispondendo con la costruzione di nuove navi”.
UN AIUTO ALLA RIPRESA ECONOMICA
“I dati diffusi dimostrano chiaramente che l’industria crocieristica in Europa è un settore con buone capacità di ripresa, in grado di fornire impulsi preziosi all’economia” ha aggiunto Pierfrancesco Vago, Vice Presidente ECC e Amministratore Delegato di MSC Crociere. “Il motivo principale di questo successo è la versatilità della vacanza in crociera che riesce ad attirare target di qualsiasi età e disponibilità economica, attraverso standard elevati e un ottimo rapporto value for money”.
L’IMPATTO ECONOMICO DELLE CROCIERE IN EUROPA
L’ECC ha anche realizzato, insieme a Euroyards, una relazione sui dati del 2009 per registrare l’impatto economico:
* 23,8 milioni di passeggeri hanno visitato un porto europeo, con un incremento dell’80% dal 2005
* 4,8 milioni di passeggeri si sono imbarcati in un porto europeo
* 152 navi da crociera hanno operato nel Mediterraneo e 95 in Nord Europa
* l’industria europea delle crociere ha creato 296.288 posti di lavoro nel 2009
* l’Italia è il più grande centro d’Europa per la costruzione di navi da crociera con oltre la metà delle nuove commesse fino al 2014
* il Regno Unito ha il maggior numero di crocieristi in Europa
* Grecia e Italia continueranno a competere come destinazione preferita dei crocieristi detenendo circa il 21% della quota di mercato: la Spagna conserva la terza posizione con il 17.3%.
* il numero dei crocieristi in Europa nel 2010 aumenterà ancora del 5,4% circa (stima)
* gli scali nel 2010 aumenteranno del 3,1% (stima)