Tra i tantissimi borghi presenti in Italia ce n’é uno che in pochi conoscono, ma che regala la sua storia, l’arte, la cultura e la natura.
L’Italia lungo la Penisola ospita tantissimi bellissimi borghi ricchi di storia di cultura e di natura. Ce né uno che forse in pochi conoscono ma che richiama ogni anno tantissimi visitatori da tutto il mondo. È uno dei borghi più belli d’Italia.
Racchiude in sé oltre alla storia, all’arte e alla cultura anche una tradizione culinaria secolare. Le sue origini risalgono lontano nel tempo, all’epoca romana e celtica. Una terra, nel corso dei secoli, protagonista di varie invasioni barbariche che hanno lasciato la loro traccia.
Nel corso dell’VIII secolo il controllo passò al Carolingi che donarono il territorio alla chiesa di Imola. Nel 1150 il bellissimo borgo di Dozza, in Emilia Romagna, divenne libero comune. Nel corso del medioevo passò sotto il dominio di famiglie molto importanti sia di Bologna che di Imola.
Tra queste degna di nota è sicuramente la famiglia Alidosi, quindi la famiglia Riario con Caterina Sforza che fece costruire la Rocca e le Mura che fortificarono il borgo. Per una breve periodo fu governata da Cesare Borgia per poi tornò sotto il controllo dello Stato della Chiesa.
La storia
Nel 1528 Papa Clemente VII lo concesse alla famiglia Malvezzi come feudo. Con l’invasione della Francia i feudi vennero aboliti e, dopo la caduta del dominio pontificio, il borgo di Dozza venne integrato dalla circoscrizione di Bologna.
Questo segnò una nuova fase nella sua storia territoriale e amministrativa. Una delle curiosità di questo piccolo borgo medievale è la “Biennale del muro dipinto”. È un evento che richiama moltissimi visitatori e durante il quale molti artisti di strada lasciano la propria opera artistica sui muri delle case del borgo.
È un’occasione per visitare questo bellissimo luogo storico trasformato in una galleria d’arte a cielo aperto. Un’impronta contemporanea che si fonde perfettamente con l’architettura medievale del borgo creando un contrasto unico nel suo genere.
Una tappa molto interessante da tenere presente si trova nei sotterranei della Rocca Sforzesca ed è uno spazio che presenta oltre 800 etichette di vino scelte per rappresentare nel migliore dei modi la produzione vinicola della regione.
Sentieri e fantasia
Ed è la tappa che segna l’inizio del sentiero del vino di Dozza. Un percorso escursionistico che si snoda per 6 chilometri tra le colline collegando le cantine più conosciute della zona. Altra tappa è la Tana del Drago.
È un centro studi dedicato a J. R. R. Tolkien, un luogo dove i visitatori possono incontrare il mondo fantastico e magico della letteratura. Tra gli edifici da visitare c’è la Chiesa Parrocchiale dell’Assunzione della Vergine e la Chiesa di San Lorenzo Diacono e Martire.
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