Esiste una “Pompei del mare”, ma quasi nessuno lo sa: ecco dov’è e tutto ciò che sappiamo su questa scoperta davvero incredibile che riguarda proprio questa zona del mondo.
Tutto ciò che si sa di questa scoperta davvero spettacolare che è avvenuta in un Paese neanche troppo lontano dal nostro. Ecco cos’hanno trovato.
È la Pompei del mare
Dagli scavi di Pompei spunta una nuova pagina di storia: cosa hanno scoperto. E parlando sempre di Pompei, oggi vi sveliamo tutto su una scoperta davvero sensazionale che è avvenuta in un Paese non troppo lontano dal nostro. Ci troviamo in Marocco, dove un team di ricercatori ha scoperto nella località di Aït Youb dei fossili molto particolari. Si tratta di trilobiti che risalirebbero a circa 515 milioni di anni fa. E la notizia più incredibile è che questi resti si sarebbero conservati in modo davvero straordinario grazie alla cenere vulcanica.
E, secondo alcune fonti, la cenere vulcanica che si è accumulata sarebbe il frutto di un eruzione paragonabile a quella che seppellì Pompei. E la notizia è davvero incredibile dal momento che questi fossili sarebbero appartenenti a due nuove specie che sono in grado di offrire una visione senza precedenti relativa all’anatomia interna dei trilobiti. Di solito l’anatomia non si conserva e invece questa volta gli esperti potranno studiarla. Ma cosa sono i trilobiti e come verranno studiati?
Cosa sono i trilobiti
E quando parliamo di trilobiti ci riferiamo ad artropodi marini che hanno vissuto nel corso dell’era paleozoica, nello specifico tra il Cambriano inferiore (circa 521 milioni di anni fa) e il tardo Permiano (circa 250 milioni di anni fa). Si chiamano così perché il loro corpo si divide in tre lobi longitudinali: un lobo assiale e due pleurali. Sono artropodi di piccole e medie dimensioni, che possono raggiungere anche i 70 cm, ma si tratta di casi del tutto eccezionali.
Questi artropodi sono provvisti di un esoscheletro complesso e segmentato ed esistono ben 10.000 specie note di questi animali. Oggi rappresentano importanti fossili che guidano gli studiosi nella datazione di rocce paleozoiche. Si evolvono rapidamente e variano morfologicamente. Parliamo al presente, ma in realtà queste creature non esistono più da tempo e ciononostante rimangono comunque importantissime. Oggi gli studiosi ne approfondiscono i vari aspetti usando la microtomografia a raggi X. Ed è in questo modo che sono riusciti, nel corso della storia, a studiare dettagli inediti di questi animali, come ad esempio le loro appendici boccali oppure i tessuti molli. Oggi, grazie alle scoperte compiute presso la località marocchina, è possibile comprendere meglio l’importanza dei depositi vulcanici per quanto riguarda il processo di conservazione di questi e di molti altri fossili.
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