«Prendiamo atto ancora una volta dell’assoluta mancanza di rispetto e dell’arroganza del vescovo Ligorio che ha celebrato la messa nella chiesa della Trinità». Comincia così il messaggio della famiglia Claps diffuso da Gildo, fratello di Elisa, dopo la celebrazione della prima funzione nel luogo di culto riaperto il 24 agosto a seguito di lavori di restauro durati anni. Si tratta, com’è tristemente noto, della chiesa nel cui sottotetto fu ritrovato, nel 2010, il cadavere di Elisa Claps, la studentessa di 16 anni scomparsa il 12 settembre 1993.
La famiglia di Elisa Claps contro il vescovo di Potenza
«In un momento in cui milioni di persone seguendo la fiction», le cui ultime due puntate sono in programma su Rai 1 martedì 7 novembre, «hanno preso consapevolezza di quanto quella chiesa sia irrimediabilmente macchiata dal sangue e dalle menzogne che tra quelle mura si sono consumate, anziché il silenzio, come aveva peraltro indicato Papa Francesco, la Curia potentina sceglie ancora una volta la rimozione di quanto accaduto».
E ancora la famiglia Claps.: «Una preghiera la rivolgo io a quanti entreranno ad ascoltare le funzioni religiose: fermatevi a leggere la targa che celebra le virtù di Don Mimi Sabia e respirate a fondo il messaggio ipocrita che risuona in quella chiesa».
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