Antenne dritte: ecco la scoperta archeologica fenomenale che ha attirato l’attenzione di tutto il mondo e che risale al 540 ac
Fare gli archeologi è un lavoro particolare, che richiede grande impegno e che spesso rivela segreti del passato: ecco cosa è stato scoperto di recente.
Gli studi archeologici
È un lavoro quotidiano, minuzioso, paziente, spesso anche sottovalutato, ma in realtà gli archeologi sono continuamente alla ricerca di dettagli, scoperte, che possano accendere lumi sul passato e dare anche risposte mai ottenute. Tra le popolazioni antiche ci sono misteri mai risolti, è necessaria una preparazione oculata per scavare a fondo e trarre conclusioni importanti. In fondo l’archeologia è una disciplina che richiede una preparazione oculata poiché il compito da assolvere è difficile. Non tutti sono in grandi di ricoprire questo ruolo, ci vogliono dati ben precisi e, come detto, una preparazione forbita, resta comunque il fatto che c’è un fascino particolare intorno a quest’ambito che attira l’attenzione anche dei più scettici.
Una scoperta archeologica sensazionale
Ogni scoperta non passa mai inosservata. Attira l’attenzione, viene analizzata a più riprese, e spesso lascia anche attoniti gli interessati. Ci sono ritrovamenti che a prescindere da dove avvengano, dentro i confini italiani o oltre, abbiano una certa rilevanza. E a tal proposito, quindi, bisogna raccontare di un recente ritrovamento che ha dell’incredibile e che è stato effettuato grazie a dei minuziosi scavi ben eseguiti da un gruppo di ricercatori del Parco Archeologico di Paestum-Velia, in Campania. Nello specifico sono state portate alla luce una serie di armi che addirittura potrebbero essere state utilizzate per l’ultima volta nell’ultima battaglia di Alalia, ovvero intorno al 540 a.C.
Tutti i particolari di una importante scoperta archeologica
Il gruppo di ricercatori del Parco Archeologico di Paestum-Velia ha ritrovato una manciata di armi che con ogni probabilità risale alla prima assoluta battaglia navale che vide opposti i profughi greci di Focea contro una coalizione di Cartaginesi ed Etruschi; il tutto andò in scena in una zona del Mar Tirreno tra Corsica e Sardegna. Alla luce di questa manovra viene riportato che i greci sconfissero gli Etruschi costringendoli ad abdicare da Alalia, imbarcandosi così verso l’Italia Meridionale.
Cosa successe a quel punto? Finirono per comprare un pezzo di terra andando a fondare una delle città della Magna Grecia, quella che poi venne chiamata Hyele. A questo proposito è intervenuto anche Massimo Osanna, il direttore dei musei, il quale ha affermato che in questo preciso punto, alcuni ricercatori avevano ritrovato proprio delle armi sia in bronzo sia in ferro che erano state usate nella battaglia appena raccontata tra Cartaginesi ed Etruschi. Fra i vari frammenti spiccano uno scudo decorato ed un paio di elmi ben conservati; gli elmi, però, non sono ancora stati ben analizzati. Quello che è certo è che si tratta dell’ennesima scoperta che ha anche un pizzico di orgoglio italiano, visto che è stata condotta da una serie di studiosi nostrani.
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