Giallo Costa Concordia: trovato il sesto cadavere, si cercano due donne

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Una tragedia che, sembra chiaro ormai, si poteva evitare e il mare contro. Si perchè a rendere ancora più difficili le operazioni di soccorso ci stanno pensando le condizioni meteo in netto peggioramento che portano pericolose onde. La Costa Concordia, piegata su un lato e appoggiata ad una roccia, potrebbe quindi scivolare in fondo rischiando di uccidere eventuali superstiti, sempre che ce ne siano ancora e sempre che si trovino dei corpi a bordo. Di certo mancano 17 persone all’appello e in questa corsa contro il tempo, ogni ora è importante e affievolisce la speranza di permettere a quante più persone possibile di raccontare il terrore provato venerdì sera. Un viaggio è un sogno, quello su di un palazzo di lusso galleggiante, ancora di più, ma può improvvisamente trasformarsi in un incubo e in una beffa, se si accerteranno le reali responsabilità del capitano Francesco Schettino. Quest’ultimo, al momento fermato insieme al primo ufficiale per paura di inquinamento delle prove e pericolo di fuga, potrebbe aver compiuto una manovra sbagliata avvicinando la nave di proprietà di Costa Crociere, eccessivamente all’Isola del Giglio.

Il motivo potrebbe essere un saluto ai presenti sull’isola e la voglia di far vedere ai passeggeri da vicino questa splendida riserva marina, ma qualcosa è andato storto e la nave si è incagliata in uno scoglio imbarcando acqua. Il capitano ha avvicinato la nave ad una secca per facilitare i soccorsi e il resto è cronaca, terribile e dolorosa. I morti intanto salgono a sei dopo il ritrovamento di un altro corpo di un passeggero che si trovava con tanto di salvagente in un’area non invasa dall’acqua.

 

E’ giallo invece sulla misteriosa sparizione di due donne siciliane, cercate dalla figlia di una di loro. Quest’ultima le ha sentite telefonicamente quando erano insieme su una scialuppa di salvataggio e stavano arrivando al porto ed, infatti, sono state censite. Il problema è che nessuno ha più loro notizie e i telefoni risultano spenti. Saranno cadute in acqua? La scatola nera, recuperata, parla di una nave che si è incagliata alle 21.58, ma solo alle 22.30 è scattato il vero e proprio allarme e la posizione di Schettino continua ad aggravarsi.

 

 

 

 

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