Mljet (Meleda è il nome italiano) è un’isola lunga 37 chilometri, attraversata da una splendida strada panoramica che si può percorrere in auto in un’ora circa. L’interno è prevalentemente montuoso, con le foreste che declinano dolcemente nel mare, con gli alberi che arrivano talvolta a mettere radici nell’acqua. Il mare di Mljet è limpido e trasparente, e anche in estate piuttosto freddino e piacevolemente tonificante.L’isola di Mljet, infatti, è interamente ricoperta di foreste, pini marittimi e vegetazione mediterranea. Richiama un turismo particolarmente attento alla salvaguardia dell’ambiente naturale.
Punti d’interesse:
Mare & Natura
Il fascino principale di Mljet consiste nella quiete pressoché assoluta, turbata solo dal suono delle cicale, costante e ipnotico dall’alba al tramonto. Tuffarsi da uno scoglio, nuotare nel mare pulitissimo, riposarsi all’ombra dei pini,respirare l’aria che sa di mediterraneo, di ginepro e di mirto. Persino in alta stagione non è difficile trovare un angolo appartato dove fare il bagno, prendere il sole e godersi le meraviglie naturali dell’isola senza essere disturbati. La costa è prevalentemente rocciosa e solo nella parte orientale e meridionale dell’isola si trova qualche spiaggetta di sabbia.
Parco Naturale
Dal punto di vista naturalistico la parte più bella di Mljet è la zona nord-occidentale, un terzo del territorio dell’isola che è parco nazionale dal 1960. E’ qui che si trovano i due laghi salati, in realtà golfi, ampie insenature circondate da una splendida vegetazione. I laghi possono essere esplorati a piedi o in bicicletta percorrendo i sentieri ombreggiati che li costeggiano, oppure in canoa lasciandosi cullare dalle acque tranquille e trasparenti e fermandosi a riposare all’ombra dei pini. Sempre all’interno del Parco Nazionale di Mljet, a Soline, dove termina la strada asfaltata, inizia un sentiero ombreggiato immerso nella vegetazione mediterranea, che prosegue lungo la costa. Da qui è possibile in vari punti scendere verso il mare, fare il bagno e rilassarsi sugli scogli.
Le spiagge di Saplunara
Chi teme gli scogli e le spine acuminate dei ricci di mare, chi proprio non può fare a meno della classica spiaggia di sabbia, può dirigersi nella parte sud-orientale dell’isola, nella zona di Saplunara. Qui si trovano alcune deliziose spiaggette di sabbia, oltre a possibilità di alloggio in appartamenti e locande a gestione famigliare.
A Mljet ci sono pochissimi negozi, concentrati per lo più nei villaggi di Pomena e Polace. L’unico sportello bancomat funzionante che era disponibile ad agosto 2008 si trova presso l’Hotel Odisey di Pomena. La carta di credito non è accettata praticamente da nessuno. Si paga in contanti, kuna (la moneta croata) o euro (accettati quasi ovunque). Una buona notizia è che il telefono cellulare prende soltanto in alcune zone dell’isola.
I ristoranti sono quasi esclusivamente trattorie a gestione famigliare più o meno improvvisate, case degli abitanti locali che in estate mettono quattro tavoli in giardino o in strada e preparano pesce fresco per i turisti. Se si vuole mangiare in questi posti, è bene avvisare in anticipo, per dare il tempo di pescare il pesce. La cucina è molto semplice, a base di pesce fresco, e i prezzi onesti.
A Mljet è consigliato l’uso di sandali o scarpe di gomma per fare il bagno e camminare sugli scogli, e soprattutto per proteggersi dai ricci di mare.
Flora & Fauna:
L’isola è quasi interamente coperta di boschi (per lo più pino d’aleppo e lecci). La fauna comprende faine, gatti selvatici, tartarughe, numerosi volatili, e la mangusta grigia introdotta sull’isola nel 1910 per porre freno al proliferare delle vipere. Nella parte centrale sono presenti due importanti grotte raggiungibili con sentiero, mentre sulla costa nord-orientale si trovano la baia di Soline, il porto di Pomena e il porto di Polace – cuore turistico dell’isola.
Da visitare i villaggi disseminati sull’isola ricchi di resti romani e di epoche diverse tra cui Babine Kuce sulla sponda del Grande Lago, Babino Polje uno dei più antichi centri di Mljet, Okuklje incendiata e rasa al suolo nel 1693 dai pirati, e la Riserva Naturale di Saplunara con le sue spiagge sabbiose.