Noi lo amiamo moltissimo e lo celebriamo con gioia ogni anno. Eppure sapete che ci sono diversi paesi in cui il Natale non si festeggia? Ecco quali.
La festa più amata da grandi e piccini è ormai alle porte. Fa breccia nel cuore anche di chi non ama molto i festeggiamenti. Merito dell’atmosfera suggestiva, delle luci, delle decorazioni, di tutto l’incredibile dispiegamento di oggettistica che contribuiscono a creare una vera e propria magia. Mentre noi ci prepariamo a trascorrerlo in famiglia, proprio ora che le restrizioni della pandemia ormai allentate ci consentono di riunirci di nuovo, ci sono paesi che non lo festeggiano.
I paesi che non festeggiano il Natale
L’unico motivo che porta alcuni paesi a non festeggiare il Natale è in realtà uno solo. Ovviamente parliamo del credo religioso. Nonostante ormai questa sia una festa di tutti, credenti e non, la matrice è ovviamente cattolica. Si celebra in realtà la nascita di Gesù.
Dunque è facile capire come non ci sia alcun motivo di festeggiamento da parte di alcuni nazioni che osservano altri precetti. Su tutti ovviamente Islam e Buddhismo. A parlare chiaramente è il Corano. Gesù è riconosciuto come un profeta molto importante, ma tolto questo, la sua nascita non è motivo di festeggiamenti.
Pertanto se dovessimo trovarci in paesi come Turchia, Iran o Marocco nei giorni in cui normalmente noi siamo a tavola in famiglia, noteremmo che sono giorni normalissimi, lavorativi e nient’altro.
Diverso il discorso però per paesi come il Giappone.
Le tradizioni nel resto del mondo
Perché è diverso per il Giappone? Perché nonostante le tradizioni religiose che osserva, non può comunque ignorare l’influenza che arriva da occidente. Dunque assorbe molto della cultura americana ed europea. Dunque se pure non si festeggia, trovandovi qui potrete imbattervi in diverse decorazioni a tema, addobbi e molto altro. Così come saranno aperti esercizi commerciali, scuole (anche quelle internazionali) ed uffici.
Diverso ancora il discorso per la Corea del Nord. Assolutamente vietati i festeggiamenti. In compenso grandi celebrazioni vengono organizzate in occasione del compleanno di Kim Jong, sua madre e sua nonna. Si adeguano a questa abitudine di non festeggiare anche la Tunisia, il Vietnam, la Mongolia, Afghanistan. La mancanza del Natale è però compensata dai festeggiamenti per l’anno lunare, il nostro Capodanno.
L’Arabia Saudita invece tiene considerazione di chi vive in queste zone osservando un credo diverso. Pertanto i festeggiamenti sono sì permessi, ma a porte chiuse. Che significa? Non si trovano luoghi di culto per riunirsi, così come non si espongono addobbi e decorazioni.
Come non citare inoltre il Natale Ortodosso. Le celebrazioni in questo caso si svolgono il 7 gennaio, praticamente quando noi stiamo togliendo gli addobbi e siamo ormai saturi di cibo e regali.
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