E’ indubbio, ci piace portarvi nei luoghi che non conoscete. Ma anche a riscoprire luoghi che già conoscete. Questa volta abbiamo scelto Bologna, affidandoci a Serena Maini, esperta conoscitrice di questa bellissima città, antica e tradizionale ma anche giovane. E piena di segreti.
I canali di Bologna
C’è per esempio un aspetto di Bologna poco conosciuto, quello dei canali che per secoli hanno alimentato l’attività di concerie, tintorie, mulini e fornaci e che ora scorrono in gran parte sotto la città. Scoprirla si può grazie alle visite guidate che l’Associazione “Amici delle vie d’Acqua” organizza nei sotterranei idraulici e non: il Torrente Aposa, la Cisterna di Valverde (o Bagni di Mario) e gli scavi romani della ex Sala Borsa. Invece, per le visite in gommone sul canale Reno o percorsi tra sotterranei e vie d’acqua con l’accompagnamento a bordo di artisti e musicisti ci sono le proposte dell’associazione “Vitruvio”.
Le vie d’acqua
Una Bologna inattesa si può scoprire anche in superficie. Trovate per esempio il modo di raggiungere la piccola finestra di via Piella, aperta sul canale delle Moline che scorre tra i palazzi del centro storico. Oppure andate in via Alessandrini 7, all’“Opera caffè e Tulipani”: il piccolissimo balcone offre un altro scorcio della stessa via d’acqua, stupenda.
Le due torri
La Bologna più nota (ma – caratteristica tipica del centro storico di questa città – diversa ogni volta che la si esplora) è simboleggiata dalle Due Torri, a poca distanza da piazza Maggiore, che ne è il cuore. La Torre degli Asinelli è la più alta delle due, circa 98 metri, ed è aperta al pubblico (occhio perché per arrivare fino alla cima è necessario inerpicarsi per 498 gradini). Da qui, seguite il nostro itinerario, vi regalerà scorci imprevisti, pur su un percorso conosciuto: imboccate Strada Maggiore fino alla medievale Casa Isolani e alla sua Corte, del XIII secolo (in stile romanico-gotico), con il portico in legno nel cui soffitto sono conficcate tre frecce (secondo la leggenda, un nobiluomo, volendosi vendicare del tradimento della moglie, aveva mandato tre arcieri per ucciderla, ma la donna, lasciando cadere il mantello, rimase nuda e gli arcieri la mancarono).
Piazza Santo Stefano
Si entra poi nell’omonima galleria, con negozi e locali eleganti, che conduce a Piazza Santo Stefano, sulla quale sorge la Basilica, detta anche complesso delle Sette Chiese (ci sono effettivamente sette chiese, costruite incredibilmente una dentro l’altra. La tradizione indica San Petronio (vescovo di Bologna nel V secolo e protettore della città) come ideatore della basilica – che avrebbe dovuto imitare il Santo Sepolcro di Gerusalemme – edificata sopra un preesistente tempio dedicato a Iside. Proseguendo per via Santo Stefano verso le Due Torri, si arriva al palazzo della Mercanzia, edificio gotico per secoli sede della corporazione e del Foro dei Mercanti, il Tribunale che giudicava le questioni tra venditori e compratori, a cui il Comune volle dare una sede degna, chiamando l’architetto che stava lavorando alla Basilica di San Petronio.
Il Pavaglione
Prendete via Castiglione e girate a destra in via Clavature (al numero 10 c’è la Chiesa di Santa Maria della Vita, nella quale è possibile ammirare il “Compianto” di Niccolò dell’Arca) che termina nel portico del “Pavaglione”: il nome deriva da “padiglione”, la tipica tenda con cui veniva oscurato l’arco del portico per proteggere i banchi del mercato dai bachi da seta (si svolgeva qui ogni anno a partire dal 1449). Dalla piazzetta antistante la chiesa, si sale per alcuni gradini al maestoso portico dell’antico Ospedale della Morte, del 1565. Era molto frequentato dagli studenti di medicina che nell’adiacente Palazzo dell’Archiginnasio, sede medievale dell’Università di Bologna, studiavano anatomia sui cadaveri dei giustiziati. Ora il Portico della Morte ospita lounge-bar di tendenza per aperitivi e happy-hour.
La basilica di San Petronio
Usciti sulla piazza Maggiore, davanti a noi, a sinistra, la basilica di San Petronio (sesta chiesa in Europa per grandezza). La sua costruzione iniziò nel 1389 e, dopo alterne vicende per la penuria di finanziamenti, si concluse nel XVII secolo, ma la facciata rimase incompiuta. Sul suo pavimento è possibile ammirare la più grande meridiana al mondo tracciata nel 1655. Di fronte, il palazzo del Podestà, con la torre campanaria “dell’Arengo”, che chiamava a raccolta i cittadini in caso di eventi straordinari. Al centro della piazza, il “crescentone”, la piattaforma tradizionale punto di ritrovo dei bolognesi.
La Pinacoteca Nazionale
Chi ama l’arte non può mancare una visita alla Pinacoteca nazionale, in via Belle Arti, a pochi passi dal centro. Noi suggeriamo in particolare il Palazzo Fava, in via Manzoni 2 (una traversa di via Indipendenza), che ospita il primo ciclo di affreschi di Annibale, Agostino e Ludovico Carracci e da poco è aperto al pubblico (www.genusbononiae.it). Subito dopo, al numero 4, c’è il Museo civico Medievale, con testimonianze della vita medievale bolognese, sculture e materiali databili tra l’inizio del Trecento e il Cinquecento.
Il portico più lungo del mondo
Per le passeggiate anche in caso di pioggia, non può mancare il portico più lungo del mondo, che da porta Saragozza conduce sul Colle della Guardia, alla Basilica di San Luca (www.sanlucabo.org), da cui è possibile ammirare il panorama dall’alto della città.