Il mare sempre più minacciato dalle microplastiche

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Il mare sembra essere sempre più minacciato dalle microplastiche, dannose per l’ambiente, per gli animali e per la salute delle persone.

Microplastiche
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Secondo gli esperti i nostri mari sono ogni anno sempre più minacciati dalle microplastiche. Durante il convegno del 20 aprile dell’Associazione Praesidiomaris è emerso proprio questo. L’obiettivo è quello di cercare di diminuire il loro utilizzo.

Ed è di questo che si è parlato durante il convegno tenuto a Marina di Pisa. Si tratta di un tema dibattuto, ma del quale si parla ancora troppo poco. Eppure, le microplastiche, si sa, sono molto pericolose per la salute dell’ambiente, degli animali e delle persone.

Il professor Valter Castelvetro dell’Università di Pisa, intervenuto al convegno, è il maggior esperto del settore. La conseguenza negativa della troppa produzione di plastica è soprattutto quella che ha un’alta resistenza alla degradazione.

I prodotti si scompongono in piccolissimi frammenti che si accumulano, poi, nell’ambiente rimanendoci per moltissimo tempo. Il fatto che, poi, se ne produca ancora molta e che lo smaltimento non sia adeguato, permette “agli agenti inquinanti” di essere ovunque.

Oggi le microplastiche sono ancora poco considerate

In particolare si trovano in mare e i risultati negativi si vedono dalle fotografie di tartarughe intrappolate dalla plastica o le balene ritrovate con tantissimo materiale plastico nello stomaco. Nonostante le microplastiche siano ancora poco considerate, sono, forse, le più pericolose per l’ambiente marino.

Infatti, per le dimensioni ridotte, vengono mangiate dai pesci e che, un giorno, arriveranno anche sulle nostre tavole. Anche se, in realtà, solo l’1% del totale ingerito può creare danni importanti, visto che il resto viene espulso dall’apparato digerente.

Per il momento ancora nulla di tutto questo è certo. Si potrebbe, però, pensare, che, una volta ingerite dall’organismo umano, le microplastiche si spostino nei vasi sanguigni arrivando nelle cellule e in altre parti causando delle infiammazioni.

Inquinamento
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Nel caso in cui si verificassero vicino ad organi vitali potrebbero creare dei problemi importanti. Le microplastiche, però, si possono trovare anche sui suoli. In questo caso possono venire sollevate dal vento e, di conseguenza, inalate dagli esseri umani, depositandosi nei bronchi e negli alveoli creando gravi problemi respiratori.

Importante sarebbe concentrarsi sul controllo della dispersione della plastica

Secondo recenti studi fatti in Europa, questo fatto ha portato a ben 400mila decessi. Un dato che, per il momento, non deve creare degli allarmismi, ma è necessario comprendere come gestire il problema. Per il momento non è semplice studiare le microplastiche.

Per il momento, secondo l’esperto, sarebbe bene concentrarsi sul controllo della dispersione dei materiali. Cosa piuttosto difficile se si pensa che la plastica è disponibile in grandi quantità e dal costo contenuto. “Solo con un impegno congiunto potremo trovare una soluzione a questo problema”.

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