Una tassa che per molti di noi può essere davvero molto, troppo gravosa. Eppure qui non si paga il bollo auto. Ecco dove.
Croce e delizia degli automobilisti. Una tassa quella del bollo auto, che se non pagata può portare a more e multe salatissime, fino nei casi più gravi al fermo amministrativo dell’automobile. Gli italiani va detto, la pagano malvolentieri a causa delle fasce di prezzo davvero elevate. In alcune regioni però la situazione è ben diversa
Qui non si paga il bollo auto, che significa?
Forse una delle tasse più odiate nel nostro paese. Bollo auto o anche tassa automobilistica regionale, chiamatelo come volete, ma decisamente non gode di particolare simpatia tra i cittadini del nostro paese, che la vedono e considerano come una antipatica tassa patrimoniale.
Ad essere precisi si tratta di un tributo sugli autoveicoli e motoveicoli che sono stati immatricolati nel nostro paese, a favore delle Regioni di residenza. A controllare tali versamenti è il Pubblico Registro Automobilistico.
Naturalmente si tratta di una tassa suscettibile di cambiamento in base a diversi fattori. Potenza del mezzo in chilowatt e superbollo per potenze superiori a 185 chilowatt. Classe d’inquinamento, età del mezzo, e un coefficiente definito dalla Regione di residenza.
Potrà sollevarvi però sapere che in alcune regioni non si paga il bollo auto. Innanzitutto bene specificare che ci sono anche esenzioni per i veicoli considerati meno inquinanti: auto elettriche o a metano, ibride o Gpl. In questi casi possono essere previste esenzioni per i primi 5 anni dalla prima immatricolazione.
Ogni regione applica poi una diversa disciplina. Ad esempio in Abruzzo le auto immatricolate nel 2020 o 2021 sono esonerate per tre anni, mentre in Basilicata si parla di 5 anni per quelle immatricolate dal 2015, per poi pagare in maniera ridotta se si tratta di veicoli a metano o gpl. Grande attenzione in Campania per autoveicoli ibridi o a benzina elettrica di prima immatricolazione. Anche nel Lazio è stata introdotta una simile disciplina. Nello specifico dal 1 gennaio 2023 sono esenti dal pagamento i veicoli di nuova immatricolazione sempre ibridi/benzina elettrica, per ben tre anni.
L’attenzione per le auto ibride
A quanto risulta evidente particolare attenzione si presta a quei veicoli che diciamo così, rispettano di più l’ambiente, tutti quelli alimentati in maniera ibrida e/o elettrica. La Liguria ad esempio in questo è molto attenta.
L’esenzione in questa regione è infatti prevista per il primo bollo e per i quattro anni successivi, a patto che si parli di un veicolo ibrido, o alimentato a benzina idrogeno. E ancora non pagano per quattro anno le auto immatricolate nel 2022 che dispongono di impianto a benzina/gpl o a benzina/metano, gasolio/gpl, gasolio/metano. Questi a loro volta devono far parte delle categorie M1 ed N1.
Stessa attenzione per i veicoli immatricolati nel 2023 a doppia alimentazione benzina/Gpl Gasolio/metano sempre rientranti nella categoria M1 e N1
C’è poi il discorso Lombardia. Qui sono esentate dal pagamento del bollo per l’anno 2022,2023 e 2024 le autovetture acquistate nel 2022 dopo aver demolito il vecchio, che rientri nelle categorie Euro 0, Euro 1 a benzina. E anche Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3, Euro 4, che invece sono alimentati a Diesel. Infine quelle con alimentazione ibrida di classe Euro 0 oppure Euro 1.
Questo sembra dunque essere un trend generale anche in altre regioni: Marche, Piemonte, Puglia, lo applicano già dal 2023 e per il 2024, addirittura il Piemonte permette una riduzione del 50% per le auto benzina/elettriche.
E stessa cosa in Sicilia, Provincia autonoma di Trento e Veneto, regioni dove però queste disposizioni sono entrate in vigore molto prima e prorogate fino al 31 dicembre 2024, ognuna con alcune differenze. Ad esempio in quella di Trento si verrà esonerati per cinque anni decorsi i quali si pagherà il bollo al 75%.
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