Cambiano i controlli antiterrorismo negli aeroporti americani: se finora perquisizioni e screening supplementari si concentravano su determinati passeggeri sulla base del Paese di provenienza o del passaporto, ora le cose cambieranno e si seguiranno invece criteri più personalizzati, caso per caso, sulla base di informazioni di intelligence e descrizioni fisiche. Lo scrive oggi il sito Usa ‘MsNbc’, citando non meglio precisati “alti funzionari”.
Il sito ricorda come il fallito attentato di Natale delle mutande-bomba su un volo Amsterdam-Detroit abbia messo in crisi i servizi di sicurezza, che hanno mostrato gravi carenze nella capacità di identificare una minaccia. I controlli si sono quindi concentrati soprattutto su 14 nazionalità e provenienze, sulle quali sono stati compiuti controlli supplementari a tappeto. Ma il rimedio si è rivelato subito farraginoso, oltre a prestare il fianco alle accuse di discriminazione e di razzismo, e l’amministrazione Obama ha deciso quindi di correre ai ripari. Il sistema allo studio prevede che le persone vengano fermate e sottoposte a controlli aggiuntivi negli aeroporti solo se corrispondono a determinate informazioni o dati di intelligence.
Il sistema futuro, racconta una fonte ad ‘Msnbc’, “è molto più calibrato su quello che ci dirà l’intelligence riguardo quanto sapremo su specifiche minacce, piuttosto che su particolari nazionalità o su determinati passaporti”.