L’elevata presenza di meduse in alcune note località marittime laziali preoccupa i turisti. Facciamo chiarezza con l’aiuto degli esperti.
Si tratta di una vera e propria invasione di meduse, tanto affascinanti quanto spaventose per l’uomo anche se, a volte, in maniera ingiustificata.
Invasione di meduse nelle spiagge laziali: la parola agli esperti
Storicamente la medusa è sempre stata rappresentata come letale per l’uomo ma è bene sapere che non sempre è così, anzi: nella maggior parte dei casi, le meduse che incontreremo non metteranno a rischio la nostra vita; al massimo, potranno causarci prurito e un po’ di dolore. In fin dei conti, esse pungono quando si sentono attaccate, allo stesso modo delle api, animali importantissimi per il nostro ecosistema.
Molti esperti si sono pronunciati sul fenomeno attuale che vede una presenza abbondante e insolita di meduse nel mare delle spiagge laziali; tra questi, il Professor Giuseppe Nascetti, direttore del Dipartimento di Ecologia e Biologia dell’Università della Tuscia di Viterbo. Il Prof.re Nascetti spiega come, l’apparizione di tante meduse sia stata causata, essenzialmente, dal comportamento dell’essere umano. Nascetti, infatti, sostiene che alla base di tutto ci sia il cambiamento climatico:
“Va considerata la temperatura dell’acqua del maree le sostanze che ci si vanno a depositare. Ad oggi il termometro segna 28 gradi nei primi 15 metri e saranno 30 ad agosto. Questo aspetto, unito all’azoto e al fosforo non diluiti che finiscono in mare, favoriscono la fioritura algale.”
Il Professor Nascetti spiega quindi che, in queste condizioni, le alghe si riproducono in maniera velocizzata rispetto alla norma e riescono così a modificare l’ecosistema marino, favorendo la comparsa di specie marine mai viste nei mari italiani. E aggiunge anche che, l’aumento esponenziale delle meduse è dovuto alla presenza dei fossi lungo il litorale: infatti gli animali marini riescono a trovare molto cibo grazie a questa condizione e, sostanzialmente, la loro presenza aumenta in maniera direttamente proporzionale all’aumentare del cibo a disposizione.
Meduse nel mare della costa laziale: sono letali?
La grande invasione di meduse avvenuta in questi giorni è localizzata nelle zone fra Santa Marinella e Fregene, località laziali che da giugno a settembre sono frequentatissime dai turisti. Proprio a causa della presenza di molte persone, stiamo rischiando di incorrere in un rischio importante: l’uccisione delle meduse.
Si tratta di una pratica abbastanza comune, derivante dal fatto di credere che esse siano pericolose per la vita dell’essere umano. Inoltre, è ormai ben chiaro che l’essere umano tende all’egoismo quindi, in questo caso, la maggior parte delle persone preferirebbe uccidere le meduse pur di poter nuotare tranquillamente nel mare.
E invece, possiamo stare tranquilli. Come dice il Professor Nascetti, le meduse ritrovate nelle acque di Santa Marinella e Fregene sono di una specie che non può mettere a rischio la vita dell’essere umano. Questa specie si chiama pelagia noctiluca ma è conosciuta anche come medusa luminosa: se punge, può provocare prurito e dolore ma niente di più. Questa medusa è comune nel Mar Mediterraneo e fu nelle cronache del 1992, del 2003 e del 2005 per la sua abbondante presenza sulle spiagge italiane.
Rimedi utili per la puntura di una medusa: cosa non deve mai mancare sotto l’ombrellone
Essere punti da una medusa luminosa non sarà letale ma di certo non si tratta nemmeno di un evento piacevole: essa può causare irritazione più o meno grave, prurito e dolore. Nel momento in cui ci si rende conto di essere stati punti da una medusa, la prima indicazione da seguire è quella di uscire dall’acqua e di lavare la parte lesa con acqua di mare: questa ha la capacità di diluire le tossine che si trovano ancora in superficie e che non hanno penetrato la pelle. Meglio non utilizzare l’acqua dolce poiché questa potrebbe favorire la rottura delle cnidocisti rimaste sulla pelle e aumentare la sensazione di dolore e bruciore.
È importante anche asportare eventuali residui dei filamenti dei tentacoli della medusa che, rimanendo sulla pelle, continuano ad emanare la sostanza urticante.
Per lenire prurito e bruciore, invece, è bene utilizzare una crema o gel a base di cloruro di alluminio, possibilmente a una concentrazione del 5%.
Infine, se la reazione dovesse presentarsi in forma grave è importante contattare subito il primo soccorso in quanto, in alcuni soggetti predisposti, la puntura di medusa può provocare una reazione allergica o uno shock anafilattico.
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