Jesolo è una delle località balneari più frequentate in estate, e quest’anno si trova a dover affrontare il fenomeno dell’invasione di meduse che hanno riempito le acque marine.
I turisti amano Jesolo e Jesolo ama i turisti ma tra le due parti è arrivata l’invasione di meduse: niente panico, però, le vacanze saranno comunque sicure e tranquille. È questo quello che emerge dagli ultimi riscontri che hanno visto il mare Veneto preso d’assalto dalle meduse.
Meduse a Jesolo in tutta sicurezza
Ebbene sì, le meduse sono arrivate anche a Jesolo. Da diversi giorni si contano numerosi avvistamenti sia in mare sia sul bagnasciuga, dove vengono portati i “resti” di questi animali marini talvolta fastidiosi e pericolosi. Ma in questo caso i bagnanti possono dormire sonni tranquilli, poiché le rassicurazioni sono arrivate direttamente dall’Associazione Jesolana Albergatori.
Il messaggio postato sui social recita come le meduse avvistate nell’ultimo periodo siano di una specie non particolarmente urticante. Alla luce di tutto ciò, però, quello che non piace è lo scenario che ci si trova di fronte. Camminare sulla spiagge è diventato, infatti, un incontro ravvicinato con meduse morte che con estrema facilità si ritrovano sulla spiaggia rovinando la paesaggistica.
L’invasione della meduse a Jesolo, non una prima volta
Già in passato il noto plancton marino gelatinoso aveva presenziato con costanza nel mare di Jesolo, e questo boom non è certo una novità. Il fenomeno in realtà ha interessato anche zone circostanti. Ad esempio a Trieste sia nell’estate 2022 sia nello scorso mese di maggio, il cambiamento climatico è stato notevole a tal punto da attirare una flotta di questi pesci, poiché con l’aumento delle temperature è stato stravolto l’ecosistema.
Oltretutto, alcuni problemi nascono dal fatto che la presenza di questi animali marini non sia tanto pericolosa per l’uomo, quanto piuttosto vada in contrasto con le altre presenze in acqua. Se si considera che le meduse si cibano di larve di pesci e di crostacei, è facile pensare come l’assidua presenza delle meduse stesse sia un controsenso che può portare a distruggere la catena alimentare naturale. Stessa problematica sorge con la pesca intensiva, che a sua volta finirebbe per azzerare la presenza di pesce utili alla meduse per nutrirsi e di conseguenza la proliferazione sarebbe incontrollata.
Uccidere meduse è un reato grave
Arrivati a questo punto si potrebbe pensare di uccidere le meduse con la scusa di fare pulizia delle acqua marine ma…fermi tutti, è un reato! Addirittura la legge specifica che si possono arrivare a rischiare fino a 18 mesi di carcere e multe salatissime. Nel caso in cui si dovesse avere a che fare con una medusa, è bene, se possibile, starne alla larga, e successivamente avvisare chi di dovere. Il bagnino di turno potrebbe essere la prima persona di riferimento, poi ovviamente ci si può appoggiare sulla guardia costiera o più semplicemente sui vigili.
Meduse notturne, un pericolo in più
Nel caso in cui qualcuno potesse pensare che il pericolo non si presentasse di notte, farebbe un grosso errore. Tra le moltissime specie di quest’animale marino, c’è anche la medusa notturna o medusa luminosa, meglio definita pelagia noctlluca. Nei mari italiani è molto frequente, soprattutto in alcune zone. Ad esempio nelle acque dello stretto di Messina, ed è riconoscibile proprio per la sua colorazione. Entrare in contatto con questo tipo di plancton è piuttosto pericoloso ed i primi sintomi si manifestano in bruciore e cicatrici. Da qui si può arrivare alle reazioni allergiche a rapida comparsa, che si verificano quando il contatto è piuttosto ampio.
Ulteriori sintomi possono essere la nausea, la tachicardia, cefalea, vomito, vertigini, dispnea, fino ad arrivare allo shock anafilattico. Quanto ai rimedi il primo ed il più rapido è quello di risciacquare con abbondante acqua di mare e successivamente di applicare un gel astringente al cloruro di alluminio. Nel caso in cui il problema persistesse, è bene avvisare un medico.
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