La maggioranza degli arrivi in Israele è rappresentata dal turismo religioso, che cresce ogni anno del 20/25% ed è oggetto di molte attenzioni da parte del ministero del Turismo israeliano, che ha creato dei nuovi itinerari “sulle orme di Gesù” per scoprire località normalmente non inserite nei tradizionali pellegrinaggi, come Zippori, Kursi e Chorazim, mentre è allo studio un itinerario mariano.
«Il nostro obiettivo – dichiara Oren Drori, deputy director del ministero del Turismo – è comunque quello di sviluppare tutti i segmenti con programmi per giovani, famiglie, benessere, sport, vacanze mare, cultura ed enogastronomia, abbinandoli tra loro e promuovendo in particolare la stagione invernale grazie alla mitezza del clima».
Nel centro di Gerusalemme e di Tel Aviv stanno sorgendo alcuni nuovi boutique hotel a opera di investitori privati, e nelle periferie grandi hotel di catene internazionali «e non con incentivi statali», precisa Drori.
“Attraverso Israele” è un nuovo progetto per visitare e scoprire il Paese in modo diverso con particolari percorsi, a piedi o in bici, sentieri trekking o ciclabili – non adatti alle auto – che lo attraversano da nord a sud per 600 km, in un territorio agricolo, da poco aperto al turismo, «dove si può fare provviste nei negozietti dei villaggi – spiega Tzvi Lotan, direttore dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo in Italia – pernottare in piccole locande, in kibbutz o anche in moshav, simili ai kibbutz ma con produzione privata, partecipando, se si desidera, alla vita degli abitanti e aiutandoli nella raccolta di frutta e ortaggi, nella cura degli animali e così via».
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