Se la spiaggia è sporca e il mare poco pulito il tour operator che ha programmato il soggiorno deve risarcire il cliente. Lo ha stabilito la Cassazione confermando nei giorni scorsi una condanna inflitta al tour operator Alpitour.
A rivolgersi ai giudici del merito era stata una coppia che aveva acquistato un pacchetto turistico per una settimana di vacanza a Creta, nel 1999: giunti sul posto, i due turisti avevano constatato che la spiaggia di fronte al loro albergo era sporca e il mare diffusamente inquinato da idrocarburi.
La Suprema Corte (terza sezione civile, sentenza n. 5189) ha rigettato il ricorso di Alpitour, sottolineando che nel “contratto avente a oggetto un pacchetto turistico ‘tutto compreso’, sottoscritto dall’utente sulla base di una articolata proposta contrattuale, spesso basata su un depliant illustrativo, l’organizzatore o il venditore assumono specifici obblighi, soprattutto di tipo qualitativo, riguardo a modalità di viaggio, sistemazione alberghiera, livello dei servizi, che vanno esattamente adempiuti”.
Con tali premesse i giudici di Cassazione hanno quindi stabilito che «ove, come nel caso in esame, la prestazione non sia esattamente realizzata, sulla base di un criterio medio di diligenza, si configura responsabilità contrattuale”.