La noce di cocco è, da sempre, fondamentale in ogni pasto creolo che si rispetti anche perchè si tratta di un prodotto commestibile che non richiede grandi cure per mano dell’uomo, ma soltanto sole e pioggia. Si calcola che fino agli anni Settanta, l’industria legata a quello che costituisce un ingrediente principale per molte pietanze, fosse la fonte di redditto isolana più redditizia e le piantagioni di tale prodotto culinario, raggiungessero fino a 200 metri di altitudine. Del resto, ancora oggi, ricoprono circa il 25 per cento dell’intero territorio, nonostante quasi tutte le piantagioni siano state abbandonate e solo a La Digue e a Grande Soeur si ricava ancora con metodo tradizionale la copra. Quest’ultima è la polpa essiccata al sole e sminuzzata per permettere, tra l’altro, la produzione dell’olio di cocco e la relativa glicerina e resine sintetiche. E’ molto usata dagli abitanti, pure per la cura del corpo e dei capelli. Con il tronco e i gusci, infine, si possono ottenere stuoie, scope, l’imbottitura dei materassi, la copertura dei tetti delle case e l’impagliatura dei cestini.
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La noce di cocco e la cannella delle Seychelles, pubblicato su Goolliver, un mondo da vedere. il 17/09/2010
© Francesca per Goolliver, un mondo da vedere., 2010. |
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