Una pista ciclabile di solito è qualcosa di rilassato che aiuta i ciclisti in città ad avere spazio per sè, questa però è una vera sfida.
Quando vengono progettate le piste ciclabili, il loro scopo è sostanzialmente quello di creare uno spazio in cui chi si muove su due ruote pedalando possa essere al riparo dal traffico più veloce di auto e moto. Ma esiste nel nostro Paese almeno una pista ciclabile che decisamente non è solo un percorso di salute. Si trova nel Nord Italia. È talmente tanto complicata che a volte neanche i professionisti riescono ad attraversarla. Che cosa c’è di così diverso rispetto a qualunque altra pista ciclabile?
Una pista ciclabile che si chiama il Muro
Di solito quando si valutano le piste ciclabili quello che si fa è innanzitutto calcolare la lunghezza di tutto il percorso. E di solito più è lungo il percorso più potrebbe essere considerato difficile. Ma ci sono poi quei sentieri e quelle piste che anche se sono molto lunghe alla fine sono facili da attraversare perché si svolgono pressoché in pianura. Ce ne sono alcune molto belle in Nord Europa di questo tipo.
Altre volte la conformazione stessa del territorio trasforma invece una pista ciclabile in qualcosa di più simile ad una sfida con se stessi. È il caso della pista ciclabile che in teoria si chiama Colmo di Sormano ma che tanti chiamano il Muro. Si incontra andando da Como verso Erba. La salita di per sé è lunga poco più di un chilometro e mezzo e il dislivello non è superiore a 150 metri. Eppure sembra impossibile da conquistare.
Perché con questa distanza così ridotta, la pendenza in salita cresce vertiginosamente. Lungo il sentiero così difficile, oltre ai metri che via via salgono ci sono anche alcune citazioni di Bartali, un po’ un incoraggiamento da uno dei più grandi ciclisti che l’Italia abbia mai avuto, e ce n’è anche una di Ercole Baldini che è stato colui che ha stabilito il record su questa salita così difficile.
Come si affronta il Muro?
Molti appassionati di ciclismo si sono scontrati con la salita di Sormano e hanno condiviso anche online la loro esperienza. Il consiglio che più spesso viene dato è ovviamente quello di farla solo in salita. Il dislivello che genera la pendenza in discesa è infatti estremamente pericoloso. Un altro consiglio è quello di affrontarla, se si vuole andare in bici fino in cima, cercando di mantenere il più possibile la concentrazione e un ritmo di pedalata costante senza fermarsi.
Da ultimo, se dovessi renderti conto che non ce la fai, ricordati che puoi scendere e fartela a piedi, bici alla mano: anche parecchi professionisti portati dai circuiti internazionali a sfidarsi su questa salita hanno deciso che non era fattibile e sono scesi dal loro destriero su ruote.
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