Il lago Nemi è un lago immerso nel Parco Regionale dei Castelli Romani e sulle sue rive si specchia il borgo che porta il suo nome.
Il piccolo borgo di Nemi è un luogo famoso non solo per la sua bellezza, ma per le sue ottime fragole. Un frutto che viene celebrato ogni anno la prima domenica di giugno. Per l’accoglienza che offre ai visitatori si è guadagnato la Bandiera arancione del Touring Club Italiano.
Un riconoscimento molto importante e confermato dalle ottime recensioni che ogni anno i turisti riconoscono al borgo. Un punto di partenza perfetto per andare alla scoperta dei Castelli Romani e della natura che lo circonda.
La festa dedicata alle sue fragole, per le quali il borgo è famoso, viene celebrata dal lontano 1922. La Sagra delle Fragole o Fragoline di Bosco. Gli abitanti del borgo coltivano questi deliziosi frutti sulle rive del lago di Nemi.
Il paese si veste a festa, si colora di tantissime varietà di fiori e le ragazze indossano la gonna rossa, il bustino nero, la camicetta bianca e la mandrucella di pizzo in testa, i costumi tipici della tradizione.
La leggenda
Il frutto tipico della zona porta con sé, oltre alla bontà, una leggenda tutta sua. Si narra che le fragoline presero vita dalle lacrime versate da Venere a causa della morte di Adone. In seguito vennero trasformate in piccoli cuori rossi.
E sembra anche che questi piccoli frutti fossero dotati di alcuni poteri. Uno era quello di allontanare i serpenti presenti nel bosco. Gli abitanti del borgo impiegano le fragoline in diverse preparazioni.
Le utilizzano per i dolci, le classiche marmellate, il liquore fragolino e la birra. La raccolta avviene tra maggio e ottobre. Un’altra leggenda veste di mistero il borgo di Nemi e il suo lago. Risale ai tempi dell’antica Roma.
Quando due navi imperiali dell’imperatore Caligola, finirono in fondo alle acque del lago. Le ritrovarono tra il 1928 e il 1932. La leggenda narra che le due navi molto grandi, costruite per volere di Caligola in onore della dea egizia Iside e della dea Diana, erano veri palazzi galleggianti.
L’imperatore se ne serviva per viverci e per simulare le battaglie. Il Senato Romano, dopo la morte dell’imperatore, le fece distruggere insieme a tutte le opere volute da Caligola.
Il lago di Nemi, un angolo di pace
Dopo il recupero degli inizi del ‘900, vennero distrutte da un incendio nel 1944 e lasciate all’immaginazione e alla leggenda. Oltre alle testimonianze legate alla storia vissuta dal borgo, è il luogo ideale per chi vuole immergersi nella natura.
E ritrovare la tranquillità lontano dalla frenesia della città. Questo grazie alla pace che regna nel borgo e alla bellezza che regala insieme al suo lago.
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