«Lui ha preso due donne belle, giovani e aitanti. Mentre a lui danno solo dei catorci». Il sindaco del Comune di San Prospero, Sauro Borghi, è stato criticato per aver parlato così, durante un evento pubblico, delle future assunzioni nell’ospedale di Mirandola, interrompendo il direttore di chirurgia. Una frase che non è passata inosservata e che ha generato molte critiche nei confronti del primo cittadino, in quota Pd.
Le donne del Pd di Modena: «Taccia»
Tra le prime ad attaccare il sindaco ci sono state proprio le sue colleghe del Pd di Modena. Come spiega Repubblica, hanno dichiarato: «Caro sindaco Borghi, le facciamo questo appello: quando e se le torna la fregola irrefrenabile di esternare una battuta sessista mentre riveste il ruolo affidatole dalle cittadine e dai cittadini, per favore, si taccia. Davvero abbiamo bisogno, nel 2023, di un sindaco che sottolinei l’aspetto fisico del personale medico di un reparto, paragonandolo a quello di un altro, con termini quali ‘donne belle, giovani e aitanti’ rispetto a ‘catorci’? Davvero pensa che si tratti di motti di spirito particolarmente intelligenti? O anche soltanto divertenti? Ma non si rende conto che, al massimo, a ridere è soltanto lei? Quelle che per lei sono, volendo almeno sperare nella sua buonafede, uscite simpatiche, contribuiscono invece a rafforzare un modo di vedere le donne e una cultura che proprio in questi giorni abbiamo definito patriarcale e maschilista».
Borghi accusato di maschilismo
E le accuse non si sono fermate, perché le appartenenti al Pd modenese hanno parlato anche di «cultura che come partito democratico dobbiamo combattere, poiché non solo le parole danno forma ai pensieri ma radicano una idea del femminile subalterna, che viene definita attraverso il corpo». Poi le altre accuse contro il sindaco: «Come mai non ha definito come più o meno aitanti i primari uomini dei reparti ai quali si è riferito? Non ci metta in imbarazzo e chieda scusa prima ancora che siamo noi a chiederle di farlo. Sarebbe un bel gesto non crede? Il Pd non può essere rappresentato da queste “battute” nei confronti delle quali non si può più accondiscendere né tacere».
Il sindaco: «Non volevo mancare di rispetto»
Dal canto suo, Borghi ha replicato: «Ho già risposto chiedendo scusa a chi si può essere sentito offeso. Per me la storia è chiusa lì. Di sicuro non c’era nessuna intenzione di mancare di rispetto a nessuno e vista la strumentalizzazione in corso, per me è un discorso chiuso».
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