È la terza città più grande del Giappone, centro nevralgico della regione del Kansai è famosa per il cibo, i divertimenti e la vita notturna.
La gran parte di turisti che decide di andare in Giappone associa il paese del Sol Levante a Tokyo. Le metropoli è, di fatto, la città più popolosa al mondo (conta 38 milioni di abitanti) e quella che più attrae gli stranieri, ma non è l’unica dove vivere un’autentica esperienza giapponese.
Anzi, al contrario, ci sono pareri contrastanti su quali siano le località dove respirare di più la cultura nipponica e molti occidentali che hanno avuto la fortuna di vivere quest’esperienza confermano che un’altra città merita per certo di essere visitata: tra queste c’è proprio Osaka.
Che differenze ci sono tra Osaka e Tokyo?
Due città, due culture diverse nello stesso paese. Tokyo e Osaka si può dire siano agli antipodi: si trovano entrambe nella regione sull’isola di Honshū, mentre Tokyo fa parte della regione del Kanto, Osaka è più vicina però a Kyoto e Kobe (famosa per la sua carne eccelsa), cioè nel Kansai.
Entrambe le città hanno una forte vocazione produttiva, ma mentre Tokyo è più d’impronta imprenditoriale, Osaka è più commerciale, merito anche della sua tradizione mercantile. La natura diversa si esprime anche nelle relazioni umane, con approcci diversi verso gli stranieri, ma anche nella concezione della città: più turistica e futuristica se parliamo di Tokyo, più autentica e nostrana con Osaka. Secondo chi l’ha vissuta, Tokyo potrebbe incarnare una Milano nipponica, Osaka una Roma del Sol Levante: entrambe esprimono la cultura giapponese, ma con approcci diversi.
“Il Giapponese da barzelletta, timido, occhialuto e precisino abita a Tokyo. Quelli di Osaka sono per certi versi simili a noi. Spacconi, chiassosi e capacissimi di fumare sotto l’insegna ‘vietato fumare’. Indovinate dove un italiano si trova meglio?”, racconta in un forum per esempio un uomo che ha vissuto per 25 anni a Tokyo.
Osaka: un Giappone diverso
“Tale città non è un mistero solo per gli abitanti di Tokyo, ovvero della regione del Kanto, ma resta un corpo estraneo pure per il resto del Kansai. Mentre Tokyo è schiacciata per certi versi dal suo proprio peso, l’archetipo di ogni stereotipo giapponese, del business formale e altrettanto dei rapporti umani (o presunti tali), le radici mercantili di Ōsaka ne fanno una città a fortissima vocazione commerciale in cui si tratta fuori dai denti e molte aziende di inport/export e distribuzione non a caso hanno la sede lì”, racconta un altro.
Entrambe le città comunque sono accomunate dal piacere per la vita notturna, da mordere tra i mille locali (che spesso e volentieri tollerano la prostituzione o sono improntati agli incontri, come gli “hostess bar”) e le mille luci a far compagnia agli avventurieri. La differenza è che mentre Tokyo punta all’esagerazione, alle statue giganti di Godzilla, alle sale giochi a venti piani e tutto il resto, a Osaka si respira il Giappone nostrano, fatto anche di chiusure domenicali e di tranquillità. Certo, ci sono quartieri come Nipponbashi e Dotonboori dedicati allo shopping e al turismo di massa, ma sono zone ben delineate, distaccate dal resto della città. Per respirare una cultura autentica, senza luoghi comuni e da scoprire con un approccio diverso.
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