Un bigliettino sul parabrezza diventa un evento virale. Cosa ci sarà scritto sulla particolare missiva? Scopriamolo insieme.
Ah i parcheggi, croce e delizia di qualsiasi automobilista. Soprattutto in Italia, prendere la macchina per svolgere commissioni quotidiane, rischia di diventare un vero sport agonistico. In realtà diverse città cercano di ovviare al problema creandone di nuovi, ma gli spazi non sono infiniti e pertanto non è semplice risolvere.
Un bigliettino sul parabrezza, che cosa nasconde?
Un problema questo che sappiamo bene essere reale nella nostra capitale, ma non solo. Alcune città della Sicilia affrontano quotidianamente questo dramma. Pare che le vetture siano sempre più di più e che ormai spesso i guidatori si impegnino in fantasiosi parcheggi, in doppia, tripla fila.
Ormai quasi incuranti del pericolo multe. Ci si parcheggia come si può e si lascia la vettura sperando di non trovare una salata multa al ritorno. Ovviamente questo causa diversi problemi alla viabilità quotidiana e a chi invece cerca di stare in strada mantenendo un certo senso civico.
In questi giorni ad esempio è diventata virale una vicenda che ha interessato la bellissima città di Gela. La notizia ha fatto un vero e proprio tam tam a partire dal gruppo Facebook in cui è stata condivisa. Perché protagonista è un cittadino che in realtà pare non stesse infrangendo alcuna regola del codice della strada o del semplice vivere civile.
La missiva della discordia
L’uomo si chiama Alberto e pare che negli ultimi mesi avesse deciso di parcheggiare la propria vettura più lontano rispetto alla sua abitazione, in una zona diversa, dove però a quanto pare è più semplice trovare parcheggio. Mai decisione fu più controversa, perché pare che ad aspettarlo in questi giorni abbia trovato un bigliettino sul parabrezza tutt’altro che amichevole.
Una missiva breve e minacciosa, che recitava: “La macchina parcheggiala sotto casa tua o la danneggio”. Una richiesta spiega Alberto del tutto immotivata, perché la sua macchina non occupa spazi privati o altro. Semplicemente è per lui più comoda, vivendo in quartiere dove la presenza di un bar molto affollato riduce di parecchio i parcheggi.
L’autore anonimo non poteva inoltre sapere che il protagonista della vicenda è un avvocato. E che non ha alcuna intenzione di farsi intimidire. Da qui dunque la decisione di postare quanto ritrovato sul gruppo Facebook. Per avvisare che, in caso di minacce reiterate o danni alla vettura, non avrà paura di sporgere denuncia per difendere il suo sacrosanto diritto di parcheggiare dove preferisce. Gli utenti si sono scatenati nei commenti, tra chi sostiene Alberto e chi invece lo ritiene un semplice scatto di nervi per una situazione che le istituzioni dovrebbero risolvere in prima persona.
Chissà che non avremo aggiornamenti nelle prossime settimane.
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