Pesanti bombardamenti su Gaza, l’esercito rafforza le operazioni di terra

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Sono ripresi in maniera intensa e massiccia i bombardamenti sulla Striscia, facendo saltare completamente la rete internet. Parallelamente all’avanzata aerea infatti, dalla serata di venerdì 27 ottobre, le forze di terra dell’esercito israeliano hanno esteso i loro blitz a Gaza. Mentre Tel Aviv ha specificato che non si tratta ancora della grande invasione di terra ufficiale annunciata da giorni, il consigliere politico senior del premier israeliano Benyamin Netanyahu, Mark Regev, in un’intervista a Msnbc, ha dichiarato: «Hamas sentirà la nostra ira stanotte, la vendetta inizia stanotte». Intanto Hamas ha risposto chiamando alle armi gli abitanti della Cisgiordania.

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Israele: «Non è l’invasione di terra ufficiale»

Il portavoce delle forze di Difesa israeliane Peter Lerner ha detto ad Abc news che l’esercito israeliano sta lanciando un’incursione di terra nella Striscia di Gaza più ampia delle precedenti ma non si tratta ancora della grande invasione di terra ufficiale annunciata da giorni. Le forze di difesa israeliane stanno espandendo in queste ore le operazioni, ha detto il portavoce, e stanno facendo tutto il possibile per evitare perdite di civili, ma questa è «una guerra», una guerra che «Hamas ha iniziato».

Oms: «Persi i contatti con il nostro personale»

L’Organizzazione mondiale della sanità non è più in contatto con il proprio personale, le strutture sanitarie e gli altri partner nella Striscia di Gaza sotto assedio. Lo ha comunicato lo stesso direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus. Anche la Mezzaluna Rossa palestinese ha scritto su X di aver perso i contatti con tutti i centri operativi e le squadre attive nella Striscia. Il governo di Hamas ha infatti affermato che Israele «ha tagliato le comunicazioni e gran parte di Internet». Il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) si è detto «fortemente allarmato» dalle notizie di un blackout delle comunicazioni a Gaza. In una nota sul suo sito web, il Cpj ha affermato che il mondo sta «perdendo una finestra sulla realtà» di ciò che sta accadendo a Gaza, poiché gli organi di stampa perdono i contatti con i loro corrispondenti sul campo.

Risoluzione Onu sulla tregua

È stata votata la bozza di risoluzione dell’Assemblea Generale Onu sulla tregua a Gaza presentata dalla Giordania, con 120 voti a favore: 14 i Paesi che hanno votato contro ossia Usa, Israele, Austria, Croazia, Fiji, Cecoslovacchia, Guatemala, Ungheria, Isole Marshall, Micronesia, Nauru, Tonga, Papua Nuova Guinea e Paraguay. Tra i 45 astenuti, invece, Italia, Germania, Bulgaria, Finlandia, Grecia, Giappone, Sud Corea, Ucraina, Gran Bretagna, Slovacchia, Tunisia.

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«Collasso totale del sistema umanitario a Gaza»

«Il sistema umanitario a Gaza sta affrontando un collasso totale con conseguenze inimmaginabili per più di 2 milioni di civili». A lanciare l’allarme è il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, sottolineando che «data la situazione disperata e drammatica, le Nazioni Unite non saranno in grado di continuare a fornire aiuti all’interno di Gaza senza un cambiamento immediato e fondamentale nel modo in cui vengono inviati gli aiuti». E ancora «Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità» – ha aggiunto – «Questo è il momento della verità, la storia ci giudica tutti».

 

 

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