PORTOGALLO – Madeira

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Un pezzo di Portogallo dal cuore inglese. L’isola di Madeira si apre sull’oceano Atlantico proponendo orgogliosamente tutta la sua tradizione forte anche di un clima tropicale che per tutto l’anno scilla tra i 18 gradi (nella stagione invernale) ed i 30. Anche se già era conosciuta dai fenici, la sua scoperta viene fatta risalire al portoghese João Gonçalves Zarco, nel 1419. Ci vollero però secoli per “conquistarla”: per la sua particolare conformazione, l’isola era difficilmente accessibile, inoltre era interamente coperta da una fitta foresta. Gli alberi furono lentamente bruciati per fare spazio alle abitazioni e alle coltivazioni. Ma una loro traccia è ancora ben presente: le operazioni di valorizzazione e di tutela che sono state fatte sull’isola hanno permesso di mantenere una parte della foresta originaria al centro. Madeira oggi è natura, cultura, cucina e spettacolo. La maggiore dell’omonimo arcipelago (del quale fanno parte anche Porto Santo e le isole Desertas che non sono abitate perché manca l’acqua potabile) si distende su 741 metri quadrati offrendo tutto: dal mare alla montagna, dagli sport acquatici alle escursioni, passando attraverso un panorama che privilegia le piantagioni di banane, ma non disdegna tutti gli altri frutti tropicali.

La pista dell’aeroporto di Funchal, che dista una ventina di chilometri dalla città, è capace di riservare qualche brivido: a picco sull’oceano e non molto lunga. Ma si tratta solamente della prima emozione che questa isola è in grado di dare. Si parte inevitabilmente da Funchal, cittadina che spera ormai i 100mila abitanti e che è caratterizzata dalle quinta: ville padronali in perfetto stile british che risalgono all’Ottocento e che sono state restituite a nuova vita, trasformate in alberghi di lusso, in luoghi di ritrovo che tra storia e innovazione, sono capaci di dare il massimo dell’accoglienza. Accanto alle vecchie costruzioni sorgono hotel e residence a “tutte stelle” con piscine a strapiombo sull’oceano e ogni confort che si può desiderare. Le quinta sono visitabili e offrono anche dei menù tradizionali (alcune non hanno dimenticato la tradizione del the alle 17) oltre a custodire mobili d’epoca. Il porto di Funchal è meta prediletta delle grandi navi da crociera che, dopo il tour del Mediterraneo solitamente fanno una breve escursione tra le onde dell’Atlantico per mostrare questa meraviglia. Tra le barche, è ancorata anche una delle caravelle di Cristoforo Colombo: tra l’isola e il navigatore c’è infatti un particolare feeling, infatti Colombo sposò Felipa Moniz Perestrello, nipote del governatore della piccola isola di Porto Santo.

Da Funchal è possibile raggiungere in funivia la località di Monte, a 500 metri d’altezza, da dove partono i tradizionali cestoni per la discesa in città. A Monte c’è anche il giardino tropicale: creato dalla Fondazione Berardo si distende su 70 ettari e raccoglie oltre 3mila specie vegetali. Con un’altra funivia si raggiunge l’altro giardino: quello Botanico che si affaccia direttamente sulla baia di Funchal e custodisce tutta la tradizione e l’amore per la vegetazione di Madeira. Accoglie anche una sezione con uccelli tropicali e non è difficile imbattersi in pavoni.

Il città, da visitare è la cattedrale – la Sé – che presenta uno stupendo soffitto ligneo ed è meta di una sentita devozione. Non mancare però anche il Mercato Dos Lavradores dove il venerdì in particolare i contadini presentano le migliori produzioni della terra: avocado, papaia, maracuja, ananas, banane e filodendro (il mercato è aperto tutti i giorni). Oltre al gusto, anche la vista viene appagata con le coloratissime e curatissime esposizioni dei prodotti. C’è anche una sezione dedicata all’ittica: fa bella mostra di sé l’espada, un pesce tanto brutto quanto buono da mangiare (soprattutto nella sua “versione” nera, quella ritenuta più pregiata).

Un tour dell’isola – facilmente programmabile vista l’ampia offerta di auto a noleggio – parte da Funchal e si distende lungo la costa sud, la costa più turistica che viene servita da un’autostrada. Camara de Lobos è una città prettamente dedita ala pesca: oltre al porto, da visitare il centro cittadino con le sue strade strette e il fronte oceano che è stato recentemente ristrutturato. Sosta doverosa per gli appassionati all’azienda vinicola Enriques&Enriques, produttrice del vino Madeira, dove è visitare la cantina, fare degustazioni e acquisti a prezzi ragionevoli. Vale la pena uno sguardo da Cabo Girao, con lo strapiombo più alto d’Europa e il belvedere che si affaccia sull’oceano da 580 metri di altezza. Alla Baia Dos Padres è stato installato un ascensore panoramico che, calandosi per 300 metri lungo una parete verticale, porta diritti alla costa dove si trova un ristorante casereccio ma molto curato nella preparazione dei piatti. Prima dell’installazione dell’ascensore, questa parte di costa era raggiungibile solo con le barche.

Superate Ribeira Brava e Ponta do Sol, si arriva a Calheta, una bella cittadina che offre uno spazio dedicato all’arte. Nella parte interna della città infatti sorge il museo della Fondazione Berardo che propone sempre delle importanti mostre. Inoltre, è un esempio riuscito di architettura moderna inserita nel territorio circostante. Dopo Calheta finisce l’autostrada e iniziano le strade tortuose tipiche dell’isola. Si passa il breve fronte occidentale per approdare alla parte nord di Madeira: la prima città è quella di Porto Moniz (unico approdo settentrionale) che presenta delle piscine naturali nell’oceano. Ricavate tra gli scogli in pietra lavica, offre non solamente la possibilità di un tuffo senza i pericoli della corrente, ma anche degli scorci indimenticabili. Riprendendo il percorso, la costa nord si apre in tutta la sua bellezza e asperità: dopo tante curve, una sosta conviene farla a Sao Vicente per poi proseguire alla volta di Sao Jorge, ma soprattutto Santana che custodisce il parco tematico dell’isola: un “bigino” di tutto quello che è Madeira, dalla storia alle tradizioni, dal capodanno che si accende con i fuochi d’artificio, al carnevale alla festa dei fiori. Diverse le attrazioni proposte per un pubblico che non necessariamente deve essere bambino. Sul lato est dell’isola, una “puntatina” è bene fare a Canical per farsi affascinare dalle dune di sabbia che si distendono nell’oceano.

Per chi ama i paesaggi montani non può mancare una visita all’interno: al Parco Natural lungo la strada che collega Serra de Agua con Porto Moniz, un “deserto” a 1.500 metri di altezza, oppure salendo fino a 1.818 metri a punta Arierio, la cima più alta raggiungibile in auto.

Il giro è finito. E se è finita anche la vacanza, non resta che tornare in aeroporto. Per chi cerca souvenir, oltre al Madeira Wine, l’isola è conosciuta per il ricamo e la produzione di biscotti artigianali.

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