In questa regione scatta l’allarme ed un piano di intervento ben preciso. Rischio gas tossici, vediamo esattamente di che si tratta.
Un problema che in queste ultime settimane sta molto interessando e preoccupando gli esperti, istituzioni e anche parte della popolazione. Ci troviamo in una zona del nostro paese che di norma è interessata da un’altra grave preoccupazione. Vediamo insieme di che si tratta.
Rischio gas tossici in questa regione
Ci troviamo in una regione d’Italia che negli anni si è occupata di molti altri problemi legati al territorio. Eruzioni vulcaniche, bradisismo, terremoti. Ci riferiamo ai Campi Flegrei, che pare però da qualche settimana devono occuparsi di ben altro oltre ai problemi già noti.
A quanto pare il rischio gas tossici sta preoccupando autorità e parte della popolazione. Gli effetti sulla salute potrebbero essere infatti gravissimi. A quanto pare c’è un’area ben precisa dove le emissioni si fanno preoccupanti. In particolare si tratta della zona tra la Solfatara e via Pisciarelli.
Niente paura però perché a quanto pare la regione è già in azione, con un piano messo in atto dalla Protezione Civile Regionale e dalle Asl Napoli 1 e Napoli 2. La prima in particolare ha diffuso un vero e proprio piano sanitario che avvisa che non è possibile prescindere dalla considerazione di rischio chimico per esposizione. In particolare la contaminazione riguarderebbe biossido di zolfo, acido solfidrico e biossido di carbonio. I loro effetti sono ben tristemente noti sulla salute e provocano sintomatologie diverse in base al livello di concentrazione.
Il piano di azione
A quanto riferisce, la Protezione Civile starebbe monitorando da vicino la situazione già da gennaio e febbraio. Grosse variazioni nella situazione non ce ne sono state. Purtroppo non è possibile dicono, prevedere livelli di concentrazione dei gas, perché pare che il rapporto tra i tre soprattutto non è costante.
A coadiuvare il lavoro della protezione civile anche alcune indagini geo chimiche della Città Metropolitana di Napoli insieme all’Università Federico II, un progetto di ricerca mirato a scoprire qualcosa in più delle cause di questi accumuli anomali di gas.
Pur con queste premesse le autorità respingono qualsiasi fenomeno allarmistico, dichiarando che il piano di azione per ora è tenere il tutto monitorato, valutare costantemente l’aria di questa area, e volendo programmare l’allontanamento per zone considerate più sicure.
Intanto ci tengono a ricordare che un problema molto attuale è quello del bradisismo, facendo presente che in caso di pericolo da adottare le strategie e i comportamenti sono i medesimi in caso di rischio geo chimico o vulcanico. Vengono programmate regolarmente alcune esercitazioni, sono già correttamente programmate alcune esercitazioni e si è già pronti ad evacuare alcune zone, soprattutto gli ospedali. I pazienti in particolare modo verrebbero trasportati in ospedali di Napoli, ed altre province della Campania. Tra questi già sono stati indicati il San Giovanni Bosco, il Ruggi, il Sant’Anna a Caserta, l’Ospedale del mare, solo per citarne alcuni.
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