“Palestina libera” e ancora “Intifada fino alla vittoria”, sono solo alcuni dei cori del corteo nazionale pro Palestina partito a Roma da piazza Porta San Paolo il 28 ottobre, con destinazione San Giovanni. Organizzato da comitati e associazioni tra cui i Giovani Palestinesi, è stato caratterizzato da alcuni momenti di tensione in particolare quando alcuni manifestanti hanno rimosso la bandiera di Israele davanti alla Fao, in viale Aventino.
Corteo a Roma. Un manifestante a sostegno della Palestina ha strappato la bandiera israeliana dal quartier generale della FAO.
Lo riporta il corrispondente di Tass che sottolinea come subito dopo sia arrivata la polizia e ha arrestato il manifestante.
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«Vogliamo vedere solo bandiere palestinesi»
Le contestazioni hanno coinvolto anche alcuni giornalisti, definiti “complici del massacro, parte del nemico, amici di Netanyahu e del governo Meloni“. Gli organizzatori hanno invitato i partecipanti a rimuovere le bandiere italiane presenti nel corteo per far spazio solo a quelle palestinesi. «Vogliamo vedere solo bandiere palestinesi: fuori tutti i fascisti e nazionalisti dalla nostra manifestazione», è stato l’invito alla folla, che, secondo le stime, ha coinvolto circa 15 mila partecipanti. Sette pullman di manifestanti sono arrivati da Napoli.
Imponente corteo a Roma in sostegno del popolo palestinese mentre continuano massicci bombardamenti su #Gaza pic.twitter.com/YcVlsmHlGw
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«Senza diritti non ci sarà mai pace»
«Un fiume palestinese per le vie di Roma per fermare l’aggressione dello Stato israeliano contro Gaza e il suo popolo. La Palestina va liberata e si deve porre fine ai crimini di guerra e contro l’umanità che sta compiendo il governo israeliano». Sono le parole di Luigi de Magistris, leader di Unione Popolare, che ha partecipato al corteo per la Palestina. «Immediato cessate il fuoco e corridoi umanitari per poi arrivare alla completa autodeterminazione del popolo palestinese. Senza diritti ai palestinesi non ci sarà mai pace e sicurezza» ha aggiunto. «Da cittadino onorario palestinese mi schiero per la verità, la giustizia e la pace».
Un’enorme bandiera #palestinese viene sorretta e sventolata dai manifestanti durante la manifestazione nazionale a Roma. pic.twitter.com/DHfmoIFrO0
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Manifestazioni a Parigi e a NY
Nella mattinata del 28 ottobre, sempre a Roma, circa mille persone hanno partecipato a un’altra manifestazione in favore della Palestina. Una iniziativa, nata come sit in a piazza Vittorio, che si è trasformata in un corteo che ha raggiunto piazzale Aldo Moro, nella zona dell’università la Sapienza. Anche nella capitale francese, nonostante il divieto del prefetto si è svolta una manifestazione filopalestinese nel centro di Parigi, con la partecipazione di diverse migliaia di persone.
Plusieurs centaines de manifestants nassés sont verbalisés les uns après les autres en sortant. #Palestine #Gaza #Israel #Paris pic.twitter.com/WWe8FsH6br
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Il raduno era a Chatelet ma i manifestanti non hanno potuto dirigersi, come previsto dal programma, in direzione di place de la République, perché a bloccarli hanno trovato un cordone di poliziotti e gendarmi che hanno verbalizzato oltre 80 fra i presenti. Al grido di “Cessate il fuoco ora”, migliaia di manifestanti, per la maggior parte ebrei, hanno manifestato alla stazione di Grand Central, a New York, in solidarietà con i palestinesi. Tutti indossavano una maglietta nera con la scritta “non in mio nome”, come quella dalle decine di manifestanti che nei giorni scorsi hanno protestato in Congresso.
பாலஸ்தீன மக்களின் மீது இஸ்ரேல் நடத்திய தாக்குதலை கண்டித்து நியூயார்க் நகரில் கிரான்ஸ் சென்ட்ரல் ஸ்டேஷனில் யூத இயக்கத்தினர் பாலஸ்தீனர்களின் சுதந்திரத்தை வலியுறுத்தி போராட்டம் நடத்தினர்…#IsraelTerorrist #Israel #Palestine #Gazabombing #Gaza_Genocide #Gaza #PalestineWar #NewYork… pic.twitter.com/QEOrFxvh7R
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