L’odore della pioggia, quel profumo che amiamo creato dal mix perfetto di questi due elementi. Ecco quali sono e da che cosa hanno origine.
L’odore della pioggia è inconfondibile. Il suo profumo, che si diffonde dopo un acquazzone o poco prima di un temporale, è in grado di farci provare quelle piacevoli sensazioni che ci fanno stare bene. Tutto questo ha un nome ed è petricore.
Petricore, l’odore della pioggia
Adesso ha un nome specifico. L’odore della pioggia, terroso e incredibilmente piacevole, che impregna l’aria prima e dopo un acquazzone si chiama petricore ed è creato da alcuni batteri presenti sul suolo che si sollevano in aria quando fuori piove.
La scoperta di questo fenomeno è avvenuta intorno agli anni ’60, grazie ai geologi australiani Isabel Joy Bear e RG Thomas che hanno pubblicato una loro ricerca sulla rivista Nature. Sono stati sempre questi due scienziati a coniare la parola petricore, dall’inglese petrichor: il nuovo lemma unisce i due termini classici πέτρᾱ (pétrā: macigno, pietra) e ἰχώρ (ichṓr: icore, linfa nel senso di sangue degli dei).
Scoperta e cause del petricore
Per scoprire da cosa fosse effettivamente causato il profumo della pioggia, gli scienziati condussero diversi esperimenti. Provarono a far seccare una tavoletta d’argilla ed estrassero gli oli che si trovavano al suo interno. Il risultato? Tirarono fuori una sostanza giallastra il cui odore sembrava riprodurre proprio quello della pioggia.
Solo nel 2015, però, gli studiosi sono anche riusciti a comprendere il meccanismo tramite il quale il petricore viene rilasciato nell’aria. Uno gruppo di scienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno quindi posizionato delle videocamere ad alta frequenza e sono riusciti a immortalare minuscole particelle di aria e acqua che si sollevavano dal suolo subito dopo la caduta della pioggia. In pratica è stato catturato l’attimo esatto del rilascio del petricore.
Sono proprio le goccioline liberate a diffondere l’odore tipico: dopo l’impatto con il terreno, infatti, la goccia si appiattisce e incamera bollicine d’aria che rilascia nel momento in cui inizia a ritirarsi. Le bollicine si diffondono fino ad arrivare al nostro naso.
Tuttavia questo fenomeno non si verifica a ogni temporale. Per generare l’effetto bisogna che la pioggia sia lieve: i forti temporali infatti colpiscono la superficie troppo in fretta per poter produrre un numero sufficiente di goccioline.
Geosmina, la fragranza della terra
Se il petricore è il profumo della pioggia, la geosmina è quello della terra bagnata dopo che è piovuto. L’odore di terra umida, specie dopo un periodo di siccità, si deve al composto chimico della geosmina che viene rilasciata in seguito alla morte dei microrganismi che la producono. L’odore viene poi incrementato dalle sostanze presenti nelle piante.
Questa sostanza è percepita anche dai cammelli nel deserto che, annusando l’aria, riescono a individuare pure a distanze di 10-15 km la presenza dell’oasi che la emana.
Petricore e geosmina: è questo dunque il mix perfetto che tanto amiamo annusare dopo la pioggia.
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