Sciopero a Hollywood, gli attori rifiutano l’ultima proposta degli Studios

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Lo Screen actors guild, il sindacato che rappresenta gli attori di Hollywood attualmente in sciopero, ha rifiutato la «migliore e ultima» proposta degli Studios sulle misure da inserire nel nuovo contratto. Continua quindi la protesta degli attori che sta bloccando le produzioni di film e serie televisive da quasi quattro mesi.

I nodi ancora da sciogliere

Le due parti non sono riuscite a trovare un accordo sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, sulla spartizione dei profitti derivanti dallo streaming sulle piattaforme digitali e in generale sull’aumento degli salari. Sabato 4 novembre, il sindacato ha dichiarato di stare esaminando la proposta dell’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi, descritta come la «migliore e ultima offerta». I membri dell’Alleanza includono colossi come Disney, Netflix, NBCUniversal, Paramount, Sony e Warner Bros. Secondo quanto riferisce Hollywood reporter, l’ultima offerta dello studio rifiutata dagli attori includeva offerte sull’intelligenza artificiale, aumenti salariali e un bonus di streaming basato sul successo, piuttosto che la quota di compartecipazione alle entrate inizialmente richiesta dal sindacato.

Lo sciopero è costato finora 6 miliardi di dollari all’economia 

Lo Screen actors guild rappresenta circa 160 mila artisti. Gli attori al di sotto delle alte sfere di Hollywood affermano che è diventato quasi impossibile guadagnarsi una vita dignitosa, poiché le strutture salariali di lunga data non sono riuscite a tenere il passo con l’inflazione e i cambiamenti del settore causati dall’arrivo delle piattaforme di streaming. Lo sciopero, che si aggiungere a quello degli sceneggiatori durato 148 giorni e conclusosi a settembre, è costato all’economia della California circa 6 miliardi di dollari.

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