Una sensazionale scoperta nel mar Mediterraneo sta riportando a galla un tesoretto antico, accrescendo sempre di più lo stupore di ricercatori, ma non solo
L’attività di ricercatori e scienziati non smette di stupire e di dare il là anche a nuove domande ed altrettante risposte, come nel caso di questa sensazionale scoperta.
La continua attività di ricercatori italiani (e non solo)
Come è ben noto, l’attività di ricercatori e scienziati non conosce soste. E’ un moto perpetuo, si va sempre a caccia di risposte per riuscire a risolvere i mister più arguti, per trovare i dettagli di un passato che non si conosce approfonditamente. Il ruolo dei ricercatori è quello di aiutare a capire cosa si trova nel nostro pianeta e perché, quali siano le origini dei territori e quali, anche, eventuali e possibili sviluppi.
Negli ultimi tempi, poi, sono tante le scoperte che stanno tenendo banco in moltissime parti del mondo, non solo in Italia, ma anche oltre confine ed oltre Oceano. Tutto ciò è possibile proprio grazie alle informazioni raccolte dai vari team di studiosi. La cosa curiosa è che queste scoperte e queste novità stanno interessando non solo appassionati di archeologia, ma anche semplicemente curiosi desiderosi di saperne di più.
Alcune scoperte recenti
Le sorprese del pianeta terra emergono dall’analisi di territori e terreni in genere, dallo studio della loro formazione, ma anche dall’attenta osservazione dei cambiamenti in atto. Per esempio anche i fondali marini raccontano molte cose e regalano spesso sorprese al limite dello straordinario.
Una delle scoperte più recenti, risale a poco tempo fa. Essa è relativa all’isola di Pampagnola, dove è stato rilevato un relitto mai visto fino a quel momento. Oppure c’è da tenere in considerazione la bellissima Laguna di Grado, in provincia di Udine. Lì gli addetti al Patrimonio Culturale hanno accidentalmente scorto una barca. Successivamente sono risaliti all’epoca di questo relitto che combacia proprio con l’epoca romana.
Una sensazionale scoperta a Taranto
Anche l’area meridionale italiana riserva sorprese interessanti, un po’ come quella rinvenuta nel territorio tarantino. Entrando nel dettaglio, bisogna andare al largo della città di Leporano. Qui un sub ha avuto a che fare con una serie di resti piuttosto antichi. Ragionandoci un po’ su, il Mediterraneo è stato di gran lunga il mare più frequentato nei secoli storici, trafficato da numerose navi bizantine e romane, soprattutto per scopi commerciali. Ma tornando a Taranto, le ultime info sottolineano come i resti ritrovati pare appartenessero ad un’imbarcazione vecchia di migliaia di anni.
Il sub ed il suo team hanno trovato sotto delle rocce e della sabbia materiale riconducibile alla costruzione di abitazioni. Ciò fa pensare che la nave sia affondata con tutto ciocche trasportava, ancor prima di arrivare a destinazione e perciò nel corso di un viaggio di andata. Ad agevolare il lavoro dei ricercatori è il periodo di siccità attualmente in corso. Con i fiumi ed i laghi in secca, è più facile reperire resti rimasti sui fondali. Il livello del mare decisamente abbassato, porta ad una perlustrazione più semplice anche dei fondali marini.
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